Liquore di melograno PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Ricco di antiossidanti, come del resto lo è il frutto da cui si ottiene, vitamine e sali minerali, il liquore al melograno è anche un ottimo digestivo da consumare dopo i pasti, in alternativa al noto limoncino o limoncello.

Associare la regione Puglia con un frutto così particolare come il melograno non è certo un atto immediato, eppure il dolce frutto gode presso il Tacco d’Italia di uno status privilegiato, dove può essere elevato al rango di vero e proprio oro rosso. Da prodotto elitario e presente per lo più sullo sfondo delle tavole nostrane a vero protagonista, oggetto di un numero sempre crescente di ricette particolari e scoperte legate alla salute dei consumatori che lo provano in numero sempre maggiore.

IL MELOGRANO E TARANTO

In particolare, è il territorio di Taranto a essere non solo in Puglia ma in tutta Italia rinomato per la produzione di melograno, soddisfacendo da solo il 70% del consumo regionale e il 40% di quello nazionale.

Grazie alle condizioni climatiche ottimali ha avuto modo di crescere senza alcun problema per le campagne di Grottaglie, Castellaneta, GinosaMassafraFragagnano, coprendo un territorio estremamente vasto pari a più di 400 ettari coltivati.

Grazie alla sua dolcezza, al perfetto equilibrio ottenuto con il clima pugliese, all’estrema cura riposta dai coltivatori locali, il melograno ha avuto modo di occupare una fetta sempre maggiore di mercato, elevandosi a vero e proprio business. In poco tempo, il dolce prodotto è diventato la dimostrazione di come basti pianificare con attenzione e puntare alla qualità per poter ottenere ottimi risultati, non un caso che in questo modo la regione Puglia, da sola, rifornisca il 60% della produzione nazionale di melograno, al momento registrando solo dati in attivo e in continua crescita.

Ingredienti per 2 bottiglie circa

  • 2 melograni grossi e maturi;
  • 500 grammi / un chilo di zucchero di canna integrale o bianco raffinato (oppure mezzo e mezzo);
  • 1 l di acqua;
  • 1 l di alcol a 95°
  • scorza di 1/2  limone biologico.

Preparazione della parte alcolica del liquore al melograno

Sgranare per bene il melograno, pulendo i singoli chicchi e scartando le parti chiare e amare e la buccia e lavandoli per bene. Mettere i chicchi per un paio di giorni ad asciugare al sole. Prendere un grande vaso di vetro a chiusura ermetica e mettervi i chicchi, coprire con tutto l’alcol, chiudere bene il vaso e lasciarlo per 7 giorni in dispensa, al buio. A questo punto, l’operazione più importante, è quella di agitare una volta al giorno il vaso. 

Preparazione della parte dolce del liquore al melograno

Trascorsa la settimana, si può preparare la parte dolce del liquore al melograno, mettendo lo zucchero a sciogliere in 1 litro di acqua a fuoco dolcissimo, in una grande pentola con doppio fondo. Mescolare di tanto in tanto, avendo ben cura che lo sciroppo rimanga chiaro, senza caramellare. Con lo zucchero ci si può regolare a seconda se si preferisce un gusto più dolce (quindi usarne un chilo) o che si senta di più la parte alcolica (quindi dai 500 grammi). Aggiungere la buccia del limone ben lavato, senza la parte bianca, che poi si andrà a togliere. Questa operazione dura all’incirca 10 minuti. Lasciare raffreddare completamente, quindi unire lo sciroppo ottenuto alla parte alcolica del vaso. 

Imbottigliare il liquore fatto in casa

Mescolare bene il tutto e filtrare con un imbuto foderato con una garza; se si desidera un liquore dal colore rosso chiaro cristallino, si può filtrare anche due volte. E’ bene imbottigliare usando bottiglie di vetro perfettamente pulite e asciutte.

Il liquore si può consumare dopo circa 20 giorni, servendolo con ghiaccio e fettine di limone. Può essere un’idea originale per simpatici regali per amici e parenti, anche da regalare a Natale.


Sospiro di Bisceglie PAT

Il “Sospiro di Bisceglie” è il prodotto dolciario ottenuto dalla lavorazione e successiva cottura in forno di un impasto a base di farina di grano tenero “00”, uova di gallina categoria “A” zucchero saccarosio , farcito all’interno da crema pasticceria e ricoperto da zucchero fondente tradizionalmente chiamato il “giulebbe”.

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Cartellate PAT

Le cartellate al vincotto sono dolcetti friabili e croccanti. Si contraddistinguono per la presenza di bollicine sulla superficie dovute alla frittura della sfoglia, che viene accompagnata in fase di cottura dal vino bianco. Sebbene le cartellate siano comunemente indicate come dolci tipici pugliesi, non è raro mangiarne di simili anche in Basilicata (chiamate “crispedde”) e in Calabria (conosciute come “crispelle”)…

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