Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Liquore ottenuto dalla macerazione in alcool dei frutti di Prugnolo selvatico (Prunus Spinosa) con aggiunta di sciroppo di zucchero. (Appennino piacentino) Si raccolgono i frutti del prunus al momento della massima maturazione tra la fine di settembre e la metà di ottobre; successivamente si mettono i frutti in infusione nell’alcool a macerare per almeno 35 giorni. Al succo, così ottenuto, si aggiunge zucchero e alcool per portarlo alla giusta gradazione di circa 40 gradi alcolici. Il prodotto finito viene filtrato ed imbottigliato fresco.
Curiosità In diversi locali della provincia vengono organizzate, nel periodo invernale, vere e proprie sfide con la premiazione del miglior “bargnolino” a cui partecipano molte famiglie ognuna con la propria ricetta gelosamente conservata e tramandata. Ogni famiglia ha teorie diverse sul grado di maturazione delle bacche, chi dice che debbano prendere le prime nebbie dell’inverno, chi si spinge alle gelate invernali e chi invece attende i segni dell’avvizzimento delle bacche dovute alla perdita di umidità. In tutti i casi ne esce un digestivo gustoso e aromatico da bere schietto o in accompagnamento con dolci e gelati.
Tradizionalità
Le siepi di prugnolo selvatico ornano le bordure dei campi coltivati dalla bassa pianura fino alla media collina, offrendo così una grande quantità di materia prima per la produzione del liquore. Oltre alle numerose ricette tramandate per la produzione finalizzata al consumo famigliare, la ricetta è stata anche consolidata per una produzione industriale: infatti tra i prodotti realizzati dalla ditta “Giarola”, compare anche il “Bargnolino”.
Territorio di produzione
La zona di produzione è da considerarsi l’intera Provincia di Reggio Emilia, principalmente le zone dei Comuni di Rubiera e Scandiano.
Referenze bibliografiche
Carmen Artocchini, “400 ricette della cucina piacentina”, Piacenza – S.T.P. 1977.