Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Le aree litorali della provincia di Salerno, in particolare la costiera Amalfitana ed il Cilento, sono ricche di Fichi d’India che crescono spontaneamente sui pendii e sui costoni rocciosi, affiorando tra le pietre dei muri che sostengono i tipici terrazzamenti.
Negli anni ’50 e ’60 i frutti venivano raccolti dai ragazzi del luogo e venduti ai visitatori o alla stessa popolazione dei comuni limitrofi, per accumulare qualche lira. Dalle famiglie benestanti, i fichi d’India erano utilizzati per produrre il Nanassino, un prelibato liquore ratafià, da offrire in occasioni particolari e durante le festività. Ancora oggi si utilizza, per una produzione esclusivamente casalinga, l’antica ricetta, che prevede l’infusione, per circa 10 -15 giorni in alcool a 95°, delle bucce di una decina di fichi raccolti al punto giusto di maturazione, verso la fine di agosto. Dopo il riposo, che deve avvenire rigorosamente al buio, l’infuso va filtrato e diluito con pari quantità di sciroppo preparato con acqua e zucchero di canna in quantità orientativa di 400 g, ma variabile a seconda del gusto personale. Si ottiene un liquore di colore giallo più o meno chiaro, a seconda dei frutti utilizzati, che va consumato freddo.