Liriodendro di Sirtori
Questo liriodendro, con una circonferenza di 5.2 m e un’altezza di oltre 52 m, è considerato l’albero più alto d’Italia. L’esemplare cresce indisturbato all’interno del parco di Villa Besana a Sirtoli (LC) e merita sicuramente una visita sia in primavera, quando si ricopre di fiori giallo-verdastri con base arancio simili a tulipani, sia in autunno quando le sue foglie, prive di apice, si colorano di giallo, arancione e rosso.
Come raggiungerlo:
Facilmente raggiungibile dalle principali città lombarde (Milano, Lecco e Como) si arriva a Villa Besana inserita nel comune di Sirtori (LC). Il maestoso liriodendro si trova all’interno del parco della villa.
Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Liriodendro, Albero dei tulipani
Famiglia: Magnoliaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo
Foglie: di forma trilobata lunga 15cm, caratteristica, il lobo centrale sembra tagliato. Inizialmente di color verde chiaro in autunno assume una colorazione giallo oro vivo
Fiori: simili a tulipani, di color giallo verde con macchie arancione all’interno
Frutti: frutto non appariscente, a forma di strobilo, lunghi circa 5 cm, maturano in settembre assumono colorazione che volge dal verde al bruno
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: entomofila
Il Liriodendro è un albero di media grandezza originario dell’ America settentrionale, ha foglia caduca e può raggiungere un’altezza di 25-30 metri ed una larghezza di 10-15 metri.
La velocità di crescita è media. Il fusto, diritto, presenta in età giovanile una corteccia liscia grigio-verde, mentre in età avanzata assume un aspetto rugoso e fessurato.
La chioma, moderatamente fitta, ha una forma ovale con contorni regolari, forma che viene mantenuta anche in esemplari vecchi La chioma ha forma piramidale negli esemplari giovani, tende ad arrotondarsi con il passare degli anni, gli esemplari vetusti hanno però chioma abbastanza disordinata.
Le foglie sono grandi, quadrilobate, con margine intero; divengono di colore giallo dorato in autunno, prima di cadere.
Fra giugno e luglio produce numerose fiori leggermente profumati, a forma di tulipano, con petali giallo-verdi e centro arancione; in tarda estate produce grossi frutti a forma di pigna, costituiti da numerosissimi semi alati, che cadono in autunno o nella primavera successiva.
Coltivazione:
I liriodendron preferiscono terreni umidi, freschi e profondi, possibilmente con ph leggermente acido; è in grado comunque di tollerare svariati tipi di terreno, moderatamente alcalini o tendenzialmente acidi, purché freschi e ben drenati.; sicuramente è un’ottima pratica, nel porre a dimora la pianta aggiungere al terreno del terriccio specifico per piante acidofile, e concimare abbondantemente con concime organico ben maturo; in autunno e in primavera è bene concimare la pianta con concime molto ricco in azoto.
Porre in luogo soleggiato o semi-ombreggiato; queste piante in genere non temono il freddo, più probabilmente temono le estati eccessivamente calde, per questo motivo gli esemplari giovani possono necessitare di ombreggiatura nei mesi più caldi dell’anno, la siccità può influire causando una precoce defogliazione, specialmente nell’anno del trapianto.
Distanza minima d’impianto tra piante appartenenti alla stessa specie di 9 metri e superficie minima di impianto consigliata di 12 mq. Possiede un apparato radicale fittonante
Le alberature tendono a trovare gran parte dei nutrienti nel terreno, poiché le loro radici si diramano anche per decine di metri; in ogni caso è consigliabile arricchire periodicamente il terreno con ammendanti, in modo da garantire il giusto apporto di sali minerali; ogni 2-3 anni, in primavera o in autunno, si consiglia di aggiungere al terreno, ai piedi del tronco, circa un secchio di concime organico ben maturo (letame).Malattie Parassiti Avversità:
Generalmente resistente, non si segnalano su esemplari adulti patologie significative. E’ sensibile a verticillosi.Curiosità:
Un esemplare di Liriodendrum tulipifera situato nel parco di Villa Besana a Sirtori in provincia di Lecco è l’albero più alto d’ Italia, raggiungendo i 52 metri d’altezza (come un palazzo di 16 piani).
Il legno color giallo chiaro è chiamato “pioppo giallo”, perché simile a quello ; è di discreta qualità, inattaccabile dai tarli, e ha numerosi impieghi, soprattutto in falegnameria per mobili, strumenti musicali, imballaggi, rivestimenti e nell’industria cartaria.