Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
La denominazione “Loto di Romagna” designa il frutto della cultivar di Kaki Tipo.
Tradizionalità
Il loto ha segnalato la propria presenza nei giardini di ville ed orti botanici di tutta Italia, conosciuto con lo pseudonimo di “cibo degli dei”, fino dalla fine del secolo scorso. Nel periodo fra le due guerre mondiali, il kaki ha trovato il suo primo utilizzo come coltura in frutteti commerciali dapprima in Campania, avendo poi uno sviluppo considerevole soprattutto in Romagna. Tale sviluppo è stato possibile perché la coltura del loto si è inserita in un ambiente produttivo agricolo già marcatamente frutticolo trovando sul territorio competenze tecniche, capacità organizzativa e tradizione culturale favorevole. Tuttora tale area è tra le più ricche di tradizione e capacità produttiva dell’Italia.
Territorio di produzione
L’areale comprende alcuni territori delle provincie di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini.
Zuccotto di Bismantova PAT
Lo Zucco o Zuccotto di Bismantova (Süch nel dialetto locale) è un prodotto tipico della salumeria artigianale dell’Appennino reggiano. Spesso incrociato con il cinghiale, il maiale domestico dell’Appennino reggiano diede origine a una caratteristica razza suina dalla cute nera: la Reggiana. La sua carne prelibata passò alla storia assieme al detto “andare a Canossa”.
Antiche varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazza-cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco, spadone PAT Emilia Romagna
Minestra imbottita PAT Emilia Romagna
Spoja lorda (pasta ripiena) Era una minestra che si faceva principalmente quando rimaneva del ripieno da cappelletti. Si impastava la farina con uova e sale per una sfoglia sottile. La spoja era “lordata” interamente dal ripieno.