Mais

Come coltivare il mais in modo biologico
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CLIMA

Per coltivare il mais (Zea mays L., 1753) è necessario trovarsi in una zona dal clima mite o caldo.

TERRENO

Per quanto riguarda il tipo di terreno, il mais, o mais, è una delle piante che si adatta al maggior numero di suoli purché non siano asfittici.

SEMINA

La semina del mais va effettuata alla fine della primavera, quando le temperature non scendono mai sotto i 12 – 15 ° C, perché i semi di mais non germogliano a queste temperature. Le temperature minime per le altre fasi fenologiche sono 18 ° C per la fioritura e 22-25 ° C per la formazione di pannocchie.

IRRIGAZIONE

Per quanto riguarda il fabbisogno idrico, il mais è una di quelle piante che si avvale maggiormente dell’irrigazione, per cui in mancanza di sufficiente disponibilità se ne sconsiglia la coltivazione. Per quanto riguarda il metodo di semina questa va fatta in pieno campo con un seppellimento dei semi di circa 2 cm.

SESTO D’IMPIANTO

Se devi coltivare per la produzione, le distanze consigliate sono di 30-40 cm tra le piante e 80-100 cm tra i filari.

Essendo la pianta di mais tra quelle maggiormente soggette a miglioramenti varietali (e purtroppo a cambiamenti genetici) il ciclo produttivo può variare tra i 90 ei 145 giorni.

Per quanto riguarda l’apporto di nutrienti, il mais è tra quelle piante che più beneficiano dell’aggiunta di letame maturo, da fare a fine inverno, e in successione ai legumi.

CONSOCIAZIONI

Nelle coltivazioni di tipo familiare, è interessante abbinarlo a legumi da granella (fagiolo, arachide, fagiolo dall’occhio, soia) o ortensi (zucche). Per aumentare le rese, se la pianta produce getti secondari (quelli che partono dalla base del fusto), sarà necessario eliminarli.

PACCIAMATURA

Per quanto riguarda la tecnica di coltivazione si tratta di inerbimenti con leguminose o pacciame vegetali che consentono un controllo delle infestanti e una diminuzione delle irrigazioni.

RACCOLTA

Il momento ottimale per la raccolta o la mietitura del mais è quando il chicco ha un contenuto di acqua del 24-26%, questo, indicativamente, si verifica quando i chicchi di mais sono ormai sodi alla pressione delle dita.

AVVERSITÀ

Tra i parassiti ricordiamo soprattutto: gli agrotidae (Gen. Scotia), gli elateridae (Gen Agriotes), gli afidi radicali, le falene al pascolo (Gryllotalpa gryllotalpa), le larve dei coleotteri (Melolontha melolontha), la piralide (Pyrausta o Ostrinia nubilalis) e sesamia (Sesamia cretica). In generale, il mancato utilizzo di nitrati, pacciamatura (utili anche contro carboni e marciumi) e il trattamento con macerati di ortica e con olio di neem in fase di post-emergenza e pre-fioritura possono dare un’interessante resistenza e rimozione di questi parassiti. Anche le associazioni, soprattutto nell’agricoltura familiare, possono dare ottimi risultati.

Le varietà di mais più coltivate appartengono ai generi: granturco dolce, dentcorn e popcorn.

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