Mais agostinella PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Il Mais Agostinella è una varietà locale appartenente alla famiglia delle Graminaceae genere Zea, specie Zea Mais. Il seme è una cariosside di colore arancio-rosso a maturazione completa, a frattura vitrea. A maturazione può essere soggetta ad allettamento se la coltura permane in campo oltre il periodo ideale di raccolta. L’altezza della pianta è di 150-190 cm (misurata dal colletto); l’altezza di inserimento dell’ultima foglia è di 140-185 cm; l’altezza di inserimento della spiga è di 60-80 cm, al 5° nodo. Alcune piante hanno spiga doppia inserita al 6° nodo, e l’inserimento della pannocchia (infiorescenza maschile) all’11° nodo. Le foglie sono di dimensione medio-piccole e la spiga di dimensioni mediopiccole con numero medio di cariossidi 400-500. Il prodotto Mais Agostinella proviene dalla coltivazione della varietà autoctona a rischio di erosione genetica, Mais Agostinella, tutelata dalla L.R. 1 marzo 2000 n. 15.

METODO DI PRODUZIONE

Il Mais Agostinella è coltivato a rotazione colturale triennale, che prevede al secondo anno la patata, il fagiolo o la verza ed in chiusura di rotazione, di nuovo mais. Si tratta di una coltura praticata in tutti i terreni, anche se preferisce vallate fertili. Nell’areale di Vallepietra la semina è primaverile, ossia verso la fine di aprile, dato che questo periodo il clima locale consente il compimento del ciclo colturale, rifuggendo sia i ritorni di freddo invernale, che il maltempo autunnale. La semina viene eseguita manualmente o meccanicamente e le dosi di seme impiegate sono sempre basse: in genere comprese tra i 30-40 kg/ha di seme, per densità valutabili circa tra 15 e 20 cariossidi per m2. Il Mais è mediamente suscettibile a piralide, in relazione all’andamento stagionale, alle condizioni colturali e all’epoca di semina. La concimazione è letamica ed è praticata in novembre-febbraio, prima della lavorazione principale del terreno che è in genere eseguita a marzo. Nelle zone tradizionali di coltivazione, caratterizzate da agricoltura marginale, che fa poco uso di prodotti chimici, il Mais non viene diserbato. L’irrigazione, nei periodi siccitosi, è praticata per scorrimento in solchi tra le file. La raccolta è manuale e le spighe vengono conservate per tutto l’inverno fino al momento della macinazione. La produzione è bassa e non supera i 50qli/ha. Dopo la raccolta le spighe sono tra loro intrecciate con le glume, e vengono appese ai softti dei magazzini, al fine di consentire un graduale essiccamento delle cariossidi.

CENNI STORICI

In passato la granella di mais era particolarmente utilizzata nell’alimentazione degli animali e per l’ingrasso di agnelli e vitelli. Oggi il suo utilizzo sia nella alimentazione umana che animale è minato dalla possibile introduzione di varietà ibride molto produttive. Grazie alla granella vitrea questo mais è da lungo tempo utilizzato per la produzione della farina (ottenuta dalla frantumazione e successiva macinazione delle cariossidi) e la successiva preparazione della polenta, tipica di Vallepietra.

Territorio di produzione

Vallepietra (ROMA)

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