Maraschino o maraschèin PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

Il maraschino è un liquore, dolce e incolore a base di un tipo particolare di ciliegia il Prunus cerasus, (conosciuto anche con il nome di visciolina o amarena), avente un contenuto alcolico del 30% circa;  tradizionalmente commercializzato in tipiche bottiglie impagliate a mano. Procurare delle marasche in quantità tale da poter ottenere grammi 500 di midolle (noccioli). Mettere in infusione le midolle con gr 500 di alcool e lasciare macerare per 40 giorni. Fare bollire 400 gr di acqua con 500 gr di zucchero e quando lo sciroppo sarà raffreddato unire all’alcool colato; filtrare e imbottigliare. Si consiglia di lasciare invecchiare a lungo. Con il frutto smidollato si può preparare un rapido e delizioso dessert: bollire la polpa per circa un quarto d’ora e lasciare raffreddare.

Marasche o amarene

Tradizionalità

Il liquore deve il suo nome alle varietà del frutto usato in Dalmazia la marasca (cerasus acidior).

Curiosità – In cucina il maraschino viene sovente impiegato per la preparazione di dolci oppure per la correzione di macedonie di frutta o di gelati. Si presta inoltre nella preparazione di cocktail (es. Aviation cocktail).

Territorio di produzione

Provincia di Reggio Emilia.

Referenze bibliografiche

  • Camparini l. (Ciripiglia Numa), Cucina tradizionale reggiana, Reggio Emilia, Nironi e Prandi, 1944
  • Sandra Montani- Anita Veroni- “ La cucina della Bassa Padana: saba sugo e savoret”. Franco Muzzio editore. 1986 Padova.

Fragola di Romagna PAT

In Romagna la coltura della fragola si è sviluppata fortemente a partire dal secondo dopoguerra. Risale al 1961 il primo Convegno Nazionale della Fragola, anno in cui l’Emilia-Romagna era la leader a livello nazionale di questa coltura. Allora i fragoleti erano a pieno titolo inseriti nel paesaggio rurale dell’entroterra. A Gambettola si tiene ormai da ventotto anni la “Sagra della fragola”.

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Antiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia Romagna

Una tradizione legata alla coltivazione del castagno era quella conseguente alle operazioni necessarie per ottenere farina di castagno, che, conservata per buona parte dell’anno, costituiva l’alimento principale per la sopravvivenza delle popolazioni di montagna. Allo scopo erano presenti vicini ai castagneti, apposite costruzioni dette “castagnere”, piccoli edifici provvisti di un locale con forno da pane…
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Latteruolo o casadello PAT Emilia Romagna

Dolce a base di latte, uova, zucchero. Un litro di latte, un etto di zucchero, otto rossi d’uovo e due chiare, odore di vaniglia. Far bollire il latte con lo zucchero, per un’ora. Al latte, rompere, di quando in quando, il velo col mestolo, e quando sarà freddo aggiungere le uova, frullate prima a parte….
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