Marrone di Acquasanta terme PAT Marche

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

Marroni di forma ovale ellittica di colore marrone bruno scuro con sfumature rossastre, di ottima pezzatura: da 51 a 60 frutti/Kg. I marroni risultano facilmente sbucciabili e di buon sapore (molto dolci); il
numero delle introflessioni dell’episperma è generalmente basso. La percentuale di marroni settati è elevata (oltre il 40%).

La pianta vegeta su terreni tendenzialmente acidi, formatisi su substrati arenacei o marnoso arenacei, ad altitudini comprese fra 300 m s.l.m. ed i 950 m s.l.m.. Il marrone di Acquasanta Terme è tipicamente un clone a carattere locale, che si distingue visibilmente da altri biotipi di zone del Piceno a vocazione castanicola. In particolare, le principali differenze tra il clone acquasantano e quello individuato a Roccafluvione, si possono così riassumere:

  • pezzatura: il clone acquasantano è più grande (51- 60 frutti/Kg contro 100-110 frutti/Kg di Roccafluvione);
  • colore: bruno scuro con sfumature rossastre in quello acquasantano, marrone avana con sfumature giallastre in quello di Roccafluvione;
  • sapore e facilità di essere sbucciati, migliori in quello acquasantano che risulta più dolce e con meno introflessioni dell’episperma nel seme;
  • la percentuale di frutti settati: un po’ più alta in quello acquasantano.

Le differenze si estendono anche a marroni presenti nei comuni di Arquata e Montegallo (AP) e riguardano, oltre che la pezzatura, che nel marrone di Acquasanta è decisamente più elevata, anche le taglie degli alberi. Nelle selve castanili acquasantane infatti, i piantoni di marrone raggiungono altezze decisamente superiori a quelle di altri comuni, dato questo che la ricerca scientifica non ancora spiegato con appositi studi.

La raccolta dei marroni avviene in ottobre-novembre, generalmente manuale da terra, talvolta agevolata con aspiratori. Il prodotto viene venduto fresco oppure conservato previa essiccazione o flottazione.

Tradizionalità

Testimonianze locali.

Rivista “Monti e Boschi” n. 3 del maggio-giugno 1997 – “Alcune osservazioni sulla coltura del castagno nel Piceno: indagini preliminari per l’individuazione di presunti cloni” (G. Guidi – T. Turchetti – F. Di Benedetto). Edagricole.
Citazione nel Manuale dell’Agronomo (Tassinari, 1951), pag. 800.

Territorio di produzione

In provincia di Ascoli Piceno, in particolare nel Comune di Acquasanta Terme e zone limitrofe.

Carciofo Monteluponese o Scarciofeno PAT Marche

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