Marrone feltrino PAT Veneto

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Marrone feltrino, morone feltrino.

Il “morone feltrino” presenta requisiti propri che lo distinguono dalla altre varietà, in particolare ha una forma ovoidale, una faccia laterale generalmente piatta, l’altra convessa. La buccia è abbastanza sottile, di colore marrone con evidenti striature di colore più scuro; il frutto è ricoperto da una pellicina di colore nocciola chiaro che si stacca facilmente in fase di spellatura. La polpa è di colore bianco latte; la pasta è compatta e rinomata per la particolare dolcezza e resistenza alla cottura.

Il castagno è una pianta spontanea e le operazioni compiute dai castanicoltori sono limitate alla raccolta e alla cura del prodotto. Tuttavia queste mansioni necessitano di tecniche ben precise, che concorrono ad assicurare una produzione di qualità elevata. La raccolta viene effettuata a mano, a causa delle difficoltà legate alla tipologia del terreno; successivamente i frutti vengono calibrati al fine di ottenere un prodotto con pezzature omogenee.

Si procede poi all’operazione più importante per la conservazione dei frutti: la “novena”; il prodotto viene immerso in contenitori atossici riempiti di acqua potabile. Il processo fermentativo produce acido lattico e abbassa l’acidità dei frutti. La “curatura” è eseguita simultaneamente alla fase di “novena”: vengono manualmente eliminati i frutti che affiorano in superficie (bacati o difettosi). L’ultima fase è quella dell’asciugatura, necessaria dopo la “novena” per evitare ammuffimenti: i frutti vengono sottoposti a ventilazione forzata a temperatura ambiente, per essere poi stesi su superfici asciutte a formare uno strato di circa 20 cm che viene rigirato due volte al giorno mediamente per 5 giorni. Il prodotto è quindi pronto per essere insacchettato e immesso in commercio. Il “marrone feltrino” viene utilizzato cotto come caldarrosta, al forno o nella preparazione della classica minestra di marroni.

Tradizionalità

Il territorio feltrino, che comprende la parte occidentale della valle del Piave, presenta pendii non eccessivamente elevati e costituisce una zona di raccordo tra l’area dolomitica e quella prealpina. In quest’area la castanicoltura è presente sin dai tempi degli insediamenti romani e le castagne sono state per secoli tra gli alimenti base della dieta degli abitanti della zona e ancora oggi sono apprezzate e coltivate. Nel 1996 si è costituito il “Consorzio Tutela Morone e Castagno del Feltrino”, con lo scopo di tutelare il “Morone” e difendere il castagno diffuso in quest’area. Tra gli obiettivi si mira a migliorare le condizioni agronomico-colturali del patrimonio castanicolo esistente; diffondere nuovi impianti e recuperare i castagneti attraverso il risanamento e la conservazione delle piante adulte; aumentare la valorizzazione turistica e ambientale delle aree castanili; assicurare l’aggiornamento professionale dei produttori e soprattutto la certificazione dei marroni a livello locale, nazionale ed europeo.

Territorio interessato alla produzione Comuni di Feltre, Pedavena, Cesiomaggiore, Sospirolo, S. Gregorio delle Alpi, Seren del Grappa, Fonzaso, Vas, Alano e Quero, in provincia di Belluno

Seppia bianca di Chioggia PAT

Vari documenti attestano la rinomanza della Seppia di Chioggia, fin dal tempo di Plinio il Vecchio (I secolo d.C.), periodo nel quale già venivano utilizzati attrezzi come la “nassa”, il “trimaglio” e il “cogollo”, usati ancora oggi. Testimonianze risalenti agli anni ‘30 del secolo scorso, riportano che della seppia non si buttava niente poiché i…
Continua a leggere

Anguilla del Livenza PAT

L’anguilla “del Livenza” ha testa piccola, pelle chiara e sottile, giusta quantità di grasso che ne fa un prodotto superbo. Le acque temperate di risorgiva consentono una crescita lenta dell’anguilla che permette di conferire alle sue carni un inconfondibile sapore. In funzione del periodo, delle modalità di pesca e delle dimensioni, vengono descritti due tipi…
Continua a leggere

Carne de fea afumegada o Carne di pecora affumicata PAT Veneto

Si tratta di carne di pecora, in particolare di agnello, agnellone o di castrato della razza autoctona locale Lamon. Il prodotto finito si presenta esternamente di consistenza compatta, di colore bruno scuro, con un profumo intenso di ginepro. Il colore al taglio è rosaceo. Il gusto è caratteristico, di sapore deciso e salato.

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *