Mela rozza PAT Marche

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

La mela rozza presenta un frutto di dimensioni contenute che non supera i 40 g. di peso, calibro abbastanza uniforme e forma appiattita più o meno fortemente, con profili irregolari; cavità peduncolare stretta e poco profonda, peduncolo molto corto. La buccia è di colore verde, rugginosa su tutta la superficie, di consistenza ruvida, cosparsa di poche lenticelle piccole e rugginose. La polpa è bianca e croccante, a tessitura grossolana rugosa, piacevolmente acidula e profumata. Torsolo, in relazione al frutto, grande.

Si raccoglie a fine ottobre ma “tiene bene in pianta”, ove acquisisce migliori requisiti organolettici. La pianta della mela rozza è piuttosto rustica, di media vigoria e portamento semi-compatto, di tipo cespuglioso. Ha un’epoca di fioritura mediamente precoce, di media entità e fruttifica prevalentemente sui brindilli. La messa a frutta è lenta con produzioni quantitativamente non elevate. Resistente alle avversità.

La mela rozza si consuma fresca, ma può essere anche cotta per la produzione di dolci, marmellate e composte. Se conservata, tende a raggrinzirsi, perdendo di consistenza e tenore di acqua e acidità. Mantiene però un gusto spiccatamente zuccherino, asciutto e aromatico, complessivamente molto gradevole. In passato, era consuetudine tagliare la mela rozza in fette che, essiccate su grate metalliche al calore delle stufe a legno, venivano conservate in barattoli di latta per poi essere consumate durante l’inverno tal quali, oppure fatte bollire nell’acqua mielata o nella sapa

E’ un prodotto da consumo fresco, ma può essere anche conservato in locali idonei. Tradizionalmente tali locali consistevano nei “melari” ricavati all’aperto nei pagliai e fienili od anche nei cesti posti sulle biforcazioni degli alberi.

Tradizionalità

Indagine svolta da Graziella Picchi su incarico della Provincia di Macerata;
“Il germoplasma del melo nelle Marche – Osservazioni preliminari di una serie di biotipi”, Regione Marche – Ente di Sviluppo Agricolo, S. Virgili, E. Polidori, Ancona 1992

Territorio di produzione

Provincia di Ascoli Piceno (S. Vittoria) e Macerata (nel Comune di Recanati), ove sono stati rinvenuti 2 biotipi.

Marmellata di fichi della signora PAT Marche

Si presenta come una purea di bacche di rosa canina dolcificata con miele dal colore rosso-vinaccia con riflessi arancio-dorati. Sapore moderatamente dolce, leggermente acidulo che denota la ricchezza di vitamina C. La rosa canina, è un arbusto spontaneo, selvatico, vigoroso, eretto e ramoso, di circa 90-270 cm, appartenente della famiglia delle Rosacee. Fiori a 5…
Continua a leggere

Salame di Fabriano PAT Marche

La particolarità di questo salume sta nella coesistenza, nella fetta, di una parte magra dal colore rosso rubino e di cubetti di grasso (i lardelli) di 5-7 mm di lato. Sia la frazione magra che i lardelli sono piuttosto compatti e fanno in modo che la fetta risulti poco elastica. Il magro per essere idoneo…
Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *