Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
Le condizioni pedoclimatiche che caratterizzano le pianure dell’alessandrino, in particolare l’areale di Isola San Antonio, hanno favorito la diffusione delle coltura del melone all’interno di numerose aziende agricole. L’ambiente di produzione è caratterizzato da buona luminosità nei mesi estivi, intense escursioni termiche giornaliere e ventilazione. Accanto ai fattori ambientali, merita di essere menzionata anche la notevole professionalità degli operatori agricoli capaci di gestire al meglio una coltura difficile quale è il melone.
Per produrre meloni si ricorre a varietà di provenienza e diffusione internazionale. Non esistono infatti ecotipi locali. L’ambiente di coltivazione particolarmente vocato alla coltura e le attente pratiche colturali conferiscono tuttavia al prodotto locale caratteristiche qualitative di pregio. Alcune varietà hanno buccia gialla – forma tipicamente tonda, talvolta leggermente ovoidale – retata, solcata o no (è il caso delle varietà tipo Harper); altre presentano un colore verdastro a maturazione, con buccia solcata, ma non retata (come nella tipologia Charentais).
Le tipologie varietali utilizzate in zona possono comunque variare in relazione alle esigenze del mercato di riferimento. Le scelte varietali vengono dettate da particolari esigenze del mercato di riferimento; la scelta della cultivar da utilizzare deve rispondere a particolari requisiti di produttività, adattabilità ai cicli
di produzione e qualità dei pomi.
Il melone è un ortaggio tipicamente estivo, trapiantato a partire dalla seconda decade di aprile sino a giugno; la raccolta prosegue nel periodo estivo tra l’inizio di luglio e la metà/fine di settembre. Le piante vengono poste a dimora su suolo pacciamato e gli apporti di acqua ed elementi fertilizzanti vengono effettuati, durante l’intero ciclo produttivo, mediante apposite ali gocciolanti disposte al di sotto della pacciamatura. Il frutto del melone, se raccolto al giusto grado di maturazione, è un prodotto da consumo immediato in quanto non garantisce caratteri di lunga conservabilità.
ZONA DI PRODUZIONE
La zona di produzione tipica di questa specie orticola è rappresentata dalla Bassa Valle Scrivia e, in particolare, dai comuni di Isola San Antonio, Castelnuovo Scrivia; la coltura è tuttavia presente anche nei comuni limitrofi di Casalcermelli, Castellazzo Bormida, Rivalta Bormida, in provincia di Alessandria.
TRADIZIONALITÀ
La presenza e la coltivazione del melone nella Bassa Valle Scrivia risale a parecchie decine di anni fa ed è
stata documentata da studi storici locali. La “sagra del melone di Isola S. Antonio” ha raggiunto nel 2011 la sua 28° edizione, a conferma del forte legame tra la coltura e il territorio.
Ciliegie di Pecetto PAT
Le ciliegie vengono raccolte generalmente solo al mattino, scelte e confezionate nel pomeriggio, per essere vendute sul mercato serale ai dettaglianti di Torino e della provincia ed ai grossisti. Il mattino seguente, sono rivendute direttamente o indirettamente al consumatore nei negozi o nei mercati rionali.
Cardo bianco avorio di Andezeno PAT
Il Cardo di Andezeno si presenta di colore bianco avorio con foglie strette, frastagliate, spinose e molto tenere. Le parti commestibili del cardo sono tenere, croccanti, dolci e di elevata digeribilità. risultano essere circa il 70% dell’intera pianta e vengono impiegate in molteplici ricette. Il gusto è lievemente amarognolo.
Tomino di San Giacomo di Boves PAT
Formaggio a latte vaccino crudo intero, eventualmente miscelato con una percentuale di latte di capra o pecora, da consumarsi fresco, ha una forma cilindrica con scalzo e piatti irregolari. Peso di circa 100 g. Crosta assente, di colore bianco. Pasta umida e morbida, compatta; talora con piccole occhiature. Sapore dolce di latte.
Fagiolo di Saluggia PAT
Il Fagiolo di Saluggia è di tipo compresso, reniforme di colore roseo con striature rossastre e con tegumento esterno particolarmente sottile ed è utillizzato per la produzione di fagioli secchi.