Miele delle Marche PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

Prodotto di colore da extra bianco ad ambra chiaro (secondo la classificazione impiegata nel commercio internazionale), di odore di debole o di media intensità, vegetale e/o fruttato e/o floreale, e/o vinoso e/o di leguminose e/o di girasole, e/o poco fine. Il sapore è variabile da delicato a mediamente intenso, vegetale e/o fruttato, e/o di miele di leguminose e/o di girasole, e/o leggermente aromatico, e/o poco fine (presenza di crucifere e/o cipolla).

Lo spettro pollinico è caratterizzato dall’associazione, in proporzioni variabili, di girasole, rovo, leguminose quali capraggine, medica, trifoglio, ginestrino e lupinella, crucifere, erba strega. Talvolta rilevante la presenza della famiglia delle Umbellifere. Nella fascia alto collinare e nei suoli marnoso-arenacei non meno importante è la presenza di castagno (anche come miele uniflorale), di non-ti-scordar-di-me (Myosotis) e timo, associati alle leguminose.

Oltre al millefiori, nel territorio regionale si producono anche mieli uniflorali quali: acacia, castagno, girasole, lupinella, melata, le cui caratteristiche chimicofisiche, organolettiche e microscopiche rispondono ai requisiti previsiti dalla normativa vigente e dalle schede di caratterizzazione dei mieli uniflorali.

La stagione produttiva è compresa nel periodo primaverile – estivo e, indicativamente, da aprile ad agosto. Gli alveari destinati alla produzione sono formati da colonie ben sviluppate ed in buone condizioni sanitarie e da arnie razionali ben mantenute.

Il miele è estratto, lavorato e conservato secondo le seguenti modalità:

  1. La smielatura viene svolta subito dopo la raccolta dei melari e ha inizio con la
    disopercolatura dei favi dei melari, manuale o a macchina;
  2. Segue l’estrazione del miele dal favo, utilizzando smielatori centrifughi;
  3. Il miele così estratto viene purificato mediante filtrazione, utilizzando filtri di
    vario tipo, preferibilmente disposti in successione con misura delle maglie
    decrescente (filtro con rete metallica, filtro a sacco in rete di nylon, etc.) fino ad
    un diametro minimo di 0,1 – 0,2 mm. Non è consentita in alcun modo una
    filtrazione più spinta, come, ad esempio, l’ultrafiltrazione;
  4. Segue poi la decantazione, in appositi contenitori detti maturatori, in acciaio
    inox, per almeno 10 giorni;
  5. Il miele così ottenuto, posto in contenitori a norma per la vendita all’ingrosso
    o al dettaglio (recipienti di vetro), viene conservato in locali freschi.

Tradizionalità

Alla fine dell’ottocento, il Prof. Alessandro Chiappetti realizza l’arnia di “tipo marchigiano” che consente, per le misure standard di nido e melario, di eseguire interventi di manutenzione e di allevamento con maggiore facilità rispetto al passato.

Ad Osimo (AN) nasce nel 1903 la FAI (Federazione Apistica Italiana).

Nelle Marche vengono inoltre scritte e pubblicate a cavallo tra l’ottocento e il novecento, le seguenti riviste: “le api e i fiori” (1888), “il risveglio apistico” (1900), “l’apicoltura italiana” (1905) e successivamente “l’apicoltore d’Italia”.

Canestrini G., Asprea V., Marinelli O., “Apicoltura – XV” edizione rinnovata a cura di Oddo Marinelli, Hoepli, Milano 1955.

Territorio di produzione

Intero territorio regionale

Salame di pecora PAT

Il salame deriva da una miscela tra carni di pecora magra (scegliendo le parti più nobili della coscia e della spalla) con grasso di suino a cui si può aggiungere anche una parte di carne suina (tra un minimo del 30% ad un massimo del 60%). Le carni di pecora possono derivare dalle razze Fabrianesi,…
Continua a leggere

Lonzetta di fico PAT Marche

I fichi essiccati vengono aromatizzati con anice, mistrà, rhum. Il tutto viene poi macinato aggiungendo noci e mandorle triturate a parte. L’impasto ottenuto viene modellato a forma cilindrica e avvolto in foglie di fico debitamente posizionate intorno al cilindro e legate con filo. La macinatura dei fichi viene eseguita di solito a mano per evitare…
Continua a leggere

Orzo mondo tostato macinato e all’anice PAT Marche

Materia prima: orzo mondo (orzo senza rivestimenti glumeali), varietà pregiata degli orzi, ed eventualmente semi di anice. L’orzo mondo è un orzo nudo in quanto i rivestimenti glumeali (lemma e palea) si separano completamente a maturità. Il pericarpo, non avendo protezione, è meno compresso e più robusto. Frequente l’uso dell’orzo come succedaneo del caffè mediante…
Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *