Miele di cardo PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Miele prodotto con nettare di fiori di piante di cardo diverse specie di cardo (Carduus spp) e da Galactites tomentosa M., particolarmente diffusa nelle pietraie sommitali e nei pascoli montani aridi dell’area. Il prodotto ha colore ambrato più o meno chiaro, con cristallizzazione dopo alcuni mesi dalla avvenuta maturazione. Ha odore caratteristico, sapore decisamente dolce, normalmente acido, con retrogusto amaro; si presta ad accompagnare ricotta fresca o a dolcificare i Thè neri forti. Ha azione disintossicante e digestiva.

Metodiche di lavorazione

Il miele viene raccolto tra aprile e giugno. I melari sono raccolti manualmente, facendo uso di spazzole e affumicatori o con soffiatori di api quando gli opercoli chiusi superano il 70%. Dopo l’estrazione il miele matura per tre o quattro settimane. Il prodotto è confezionato in contenitori di vetro e posto in commercio non oltre l’autunno dell’anno successivo a quello di raccolta. L’ambiente di produzione deve essere esente da residui fitosanitari. Queste norme vanno rispettate nel raggio di 2 km, tenendo come centro del raggio la posizione dell’apiario. Il prodotto viene confezionato in contenitori di vetro.

Osservazioni sulla tradizionalità

Il miele è parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali; i mieli monoflora rientravano nella farmacopea tradizionale, sia quella contadina che quella monastica, afferente in particolare al monastero di Montevergine sito proprio sul Partenio.

Territorio i produzione

Comuni della Valle di Suessola e dell’area occidentale del Partenio (Province di Caserta ed Avellino)

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