Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
mel tiglio
Il prodotto si ottiene con le consolidate tecniche di smielatura.
Tradizionalità
Tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, si sono definite le basi di una apicoltura moderna come ancora oggi viene praticata. L’aspetto più importante e caratterizzante è stata l’introduzione e la diffusione sul territorio regionale degli alveari razionali, in anticipo rispetto alle altre regioni italiane. L’apicoltura emiliano-romagnola si configura quindi, precocemente, come attività agricola evoluta: nel periodo succitato infatti si trovano numerosissime indicazioni del fervore di tale attività. Molti apicoltori che operano nella Regione rappresentano veri innovatori di tecniche e materiali apistici. In Italia solo la zona pedemontana del Piemonte produce questo tipo di miele.
Referenze bibliografiche
- Tanari, V. Economia del cittadino in Villa, Bologna, 1644;
- Dall’Archivio di Stato di Parma, V. riferimenti di Anonimo del XVIII secolo;
- Atti legislativi relativi al settore apicoltura, a partire dal 1250, in Prima Inchiesta Apistica Nazionale, S.T.A.G. Trento, 1937.
Territorio di produzione
Provincie di Ravenna, Forlì-Cesena.
Ricotta PAT Emilia Romagna
Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.