Miele friulano di alianto PAT Friuli Venezia Giulia

Il Miele di Ailanto, prodotto nelle colline del Friuli Venezia Giulia, è un miele unico ottenuto dal nettare dei fiori dell’ailanto (Ailanthus altissima), una pianta originaria dell’Asia. Questo miele si distingue per le sue particolari caratteristiche organolettiche e per il suo sapore esotico

Caratteristiche:

  • Colore: Giallo chiaro con riflessi dorati
  • Aroma: Intenso e floreale, con note di frutta matura e un leggero sentore speziato
  • Sapore: Dolce e delicato, con un retrogusto leggermente amaro e persistente

La produzione del miele di ailanto segue metodi tradizionali che rispettano la natura e garantiscono la massima qualità del prodotto finale. Le api raccolgono il nettare dai fiori di ailanto, un albero che fiorisce durante l’estate, permettendo la produzione di miele nei mesi caldi.

  • Raccolta del Nettare: Le api bottinatrici raccolgono il nettare dai fiori di ailanto.
  • Trasformazione in Miele: Il nettare viene trasformato in miele all’interno dell’alveare.
  • Estrazione: Il miele viene estratto dai favi mediante centrifugazione.
  • Filtrazione e Invasettamento: Il miele viene filtrato per eliminare impurità e successivamente invasettato.

Territorio di produzione: Colline e aree rurali dove l’ailanto è presente in abbondanza

Pancetta con lonza PAT Friuli Venezia Giulia

La pancetta era un salume prodotto utilizzando solo la parte omonima, salata, arrotolata e insaccata. Nel Friuli pedemontano, soprattutto nel territorio di Artegna, in numerose famiglie (generalmente le più abbienti), il prodotto era arricchito con tranci li lonza (brusadule) che rendevano il salume assai più saporito e prelibato.La tradizione della “pansete cun brusadule” si è…

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Cavolo cappuccio di Collina di Forni Avoltri PAT Friuli Venezia Giulia

La coltivazione del Cappuccio di Collina (nome locale: chiaput) è nota sin dai secoli scorsi. Il seme, tramandato da generazioni, è ancora quello originale e non se ne conosce la provenienza storica. Numerose sono le pubblicazioni sui giornali locali; inoltre, sono molteplici le indicazioni culinarie sull’utilizzo dei “crauti” ottenuti con questo ortaggio.

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