Miele friulano di tarassaco PAT Friuli Venezia Giulia

II miele di tarassaco, che deriva dal nettare di soffione (Taraxacum officinale), per l’alto contenuto in glucosio cristallizza rapidamente con cristalli fini che conferiscono al miele una consistenza cremosa; si presenta di colore giallo con riflessi ambrati se liquido e giallo crema qualora cristallizzato. Ha un odore molto intenso, pungente, ammoniacale che non sempre incontra il gusto di tutti i consumatori, un sapore non eccessivamente dolce e un aroma forte e persistente.

Dal punto di vista melissopalinologico il miele di tarassaco prodotto in Friuli-Venezia Giulia è spesso caratterizzato dalla presenza, anche se in percentuali relative molto variabili, oltre che di polline di Taraxacum anche di quello di Crucifere e di specie a fioritura precoce, quali Salix e Acer; accanto a questi risulta abbondante Fraxinux ornus  fra le piante non nettarifere.

Le famiglie di api vengono allevate in arnie razionali di legno. In vista della raccolta del miele di tarassaco gli apicoltori mettono in atto una serie di tecniche (es. nutrizione stimolante, riunione di famiglie) per ottenere famiglie numerose a inizio primavera.

La fioritura utilizzata per la produzione di questo miele si svolge per tutto il mese di aprile e talvolta anche nella prima metà di maggio. Il maltempo (piogge persistenti, siccità) può incidere fortemente sulla produzione; questa fonte nettarifera non viene sfruttata da apicoltori che operano il “nomadismo”.

Dopo la fine della fioritura, quando i favi sono stati opercolati, i melari vengono prelevati dagli alveari e trasportati nel laboratorio (sala di smelatura). Successivamente si procede alla disopercolatura dei favi e alla smelatura tramite centrifugazione. Il miele viene quindi filtrato, posto in maturatori di acciaio inox e lasciato decantare per almeno due settimane. La schiuma e le impurità che affiorano vengono eliminate.

Tradizionalità

Il miele di tarassaco deve la sua tipicità al colore giallo crema, al gusto particolare (pungente e vegetale) e allo stato fisico (solido-cremoso) che lo rende facilmente spalmabile. I mieli di tarassaco in genere vengono raccolti prima dell’inizio della fioritura di Robinia pseudoacacia, per evitare che il loro aromatico nettare provochi il deprezzamento del miele di acacia. Lo standard qualitativo è abbastanza costante nelle diverse aree dove viene prodotto e nelle diverse annate, in quanto il tarassaco è la principale specie vegetale in fioritura nel periodo che presenta un buon potenziale nettarifero. Talvolta il miele di tarassaco può mescolarsi con quello di salice e di fruttiferi; in questi casi il miele si presenta meno pungente all’olfatto, più dolce e con un colore beige chiaro.

Il miele di tarassaco viene prodotto per lunga tradizione da molti apicoltori della pianura friulana su appezzamenti destinati alla produzione agricola (Frilli et al., 1984). Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una delle piante che in regione dà le maggiori quantità di miele “caratterizzato” (Simonetti et al., 1989). Dal censimento del 1981-82 era risultato che la produzione di miele di tarassaco della provincia di Udine rappresentava l’1,2% del totale della produzione dichiarata di miele (Frilli et al., 1984).

Territorio di produzione: Provincie di Udine, Gorizia e Pordenone.

Fagiolo cesarins PAT Friuli Venezia Giulia

Una delle migliori varietà locali; adattata anche a stagioni relativamente calde.  Il seme piccolo, il legume poco appariscente e l’elevato numero dei baccelli per pianta si adattano alla produzione di granella secca. Presenta tegumento molto sottile, che predispone ad ottime caratteristiche culinarie.

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Most PAT Friuli Venezia Giulia

Bevanda ottenuta dalla lavorazione di particolari pere denominate localmente Klotzen o Peruc di S. Michel che, grazie a particolari caratteristiche di tannicità, consente la produzione di detta bevanda. In alcune zone vengono trasformate anche altre varietà come le pere Tebka. Il sidro può essere prodotto anche con le mele.

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