Il Miele Millefiori della Laguna Friulana è un prodotto pregiato ottenuto dal nettare di una vasta varietà di fiori che crescono nella zona lagunare del Friuli Venezia Giulia. Questo miele si distingue per la sua complessità aromatica e il suo gusto variegato, riflettendo la ricca biodiversità del territorio lagunare.
Caratteristiche:
- Colore: Da chiaro a ambrato, a seconda delle fioriture predominanti
- Aroma: Intenso e variegato, con note floreali, fruttate e balsamiche
- Sapore: Dolce e complesso, con sfumature che possono variare da leggermente agrumate a più erbacee e speziate
- Consistenza: Fluida, con tendenza a cristallizzare nel tempo
- Ambiente: Zona lagunare, caratterizzata da un ecosistema ricco e diversificato
La produzione del miele millefiori nella laguna friulana segue metodi tradizionali, garantendo la massima qualità del prodotto finale. Le api raccolgono il nettare da una vasta gamma di fiori che fioriscono durante diverse stagioni dell’anno. Il nettare viene trasformato in miele all’interno dell’alveare e a seguito viene estratto dai favi mediante centrifugazione. Il miele viene filtrato per eliminare impurità e successivamente invasettato.
Tradizionalità
Il Miele Millefiori della Laguna Friulana è una delle eccellenze del patrimonio agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. La sua produzione riflette l’equilibrio tra tradizione e rispetto per l’ambiente, rappresentando un prodotto che valorizza la biodiversità unica della laguna, è un nettare che racchiude le mille sfumature di un territorio ricco e variegato. Con il suo aroma complesso e il suo gusto unico, è un miele che racconta la storia di un ecosistema in equilibrio, offrendo un’esperienza gustativa che va oltre la semplice dolcezza
Territorio di produzione: Zona lagunare, caratterizzata da un ecosistema ricco e diversificato
Calandraca PAT Friuli Venezia Giulia
Ossocollo e culatello affumicati PAT Friuli Venezia Giulia
Sot la trape PAT Friuli Venezia Giulia
Il consumo del Sot la trape in Friuli di è molto antico e la ricetta per la sua preparazione è riportata anche nel libro di Pietro Adami (Pietro Adami. “La cucina Carnica”. Ed. Franco Muzzio, 1985) dove sono illustrati molti dei tradizionali piatti della vecchia Carnia.