Miele millefiori della pianura friulana PAT Friuli Venezia Giulia

II miele millefiori prodotto nelle aree di pianura del Friuli Venezia Giulia deriva per lo più dal nettare di numerosissime piante erbacee (es. dei prati polifiti), arbustive e arboree presenti negli agroecosistemi. Se prodotto nella prima parte della primavera è tendenzialmente chiaro solido (cristallizzato), per il forte apporto dato dal nettare di tarassaco (Taraxacum officinale); quando è prodotto nella prima metà dell’estate appare di color ambra chiaro e liquido per l’apporto del nettare di acacia (Robinia pseudoacacia); se prodotto da luglio in poi è liquido e di colore ambra più o meno scuro per l’apporto della melata di metcalfa (Metcalfa pruinosa). I mieli millefiori primaverili hanno in genere odore e sapore più delicati rispetto a quelli estivi.

Dal punto di vista melissopalinologico il miele millefiori di pianura prodotto in Friuli-Venezia Giulia è caratterizzato dalla associazione pollinica, anche se con percentuali relative molto variabili, di Robinia pseudoacaciaRubus ulmifoliusPrunus f., Trifolium repens gr., CastaneaAmorphaTarax acum fra le piante nettarifere, e di FraxinusSambucus e Papaver fra le piante non nettarifere. Negli ultimi anni nei millefiori di pianura si è rilevata, per lo meno in alcune zone, una presenza sempre più significativa del nettare di amorfa (Amorpha fruticosa).

Le famiglie di api vengono allevate in arnie razionali di legno. La fioritura utilizzata per la produzione di questo miele si svolge dai primi di aprile alla fine di luglio, raramente più tardi. Il maltempo (piogge persistenti, siccità) può incidere fortemente sulla produzione. Le fonti nettarifere di questo miele vengono sfruttate quasi esclusivamente dagli apicoltori con apiari stanziali.

Dopo la fine di una fioritura importante, quando i favi sono stati opercolati, i melari vengono prelevati dagli alveari e trasportati nel laboratorio (sala di smelatura). Successivamente si procede alla disopercolatura dei favi e alla smelatura tramite centrifugazione. Il miele viene quindi filtrato, posto in maturatori di acciaio inox e lasciato decantare per almeno due settimane. La schiuma e le impurità che affiorano vengono eliminate. Nel corso dell’anno, pertanto, per ottener questo prodotto si effettuano due o tre smelature in epoche diverse.

Tradizionalità

Il miele millefiori della pianura friulana deve la sua tipicità al gusto, talora deciso, e al colore (beige chiaro se primaverile e ambra più o meno scuro se tardo estivo). Poiché il miele è poliflorale (deriva dal nettare di numerose piante), lo standard qualitativo non è costante nelle diverse aree ove viene prodotto, in quanto ciò dipende dalle caratteristiche vegetazionali delle diverse zone e dall’epoca di smelatura. Il miele millefiori di pianura viene prodotto per lunga tradizione dagli apicoltori della pianura friulana. Un tempo rappresentava il principale prodotto dell’apicoltura.

Dal censimento del 1981-82 era risultato che la produzione complessiva di miele millefiori della provincia di Udine (ovvero miele “non caratterizzato”, prodotto dalla pianura alla montagna), rappresentava circa il 60% del totale della produzione dichiarata di miele (Frilli et al., 1984).

Territorio di produzione: Si produce nelle aree di pianura e di bassa collina del Friuli Venezia Giulia.

Linguâl PAT Friuli Venezia Giulia

Il Linguâl è un prodotto di origine molta antica che, nelle zone in cui la tradizione è maggiormente radicata, veniva consumato nel giorno dell’Ascensione. Questo uso tradizionale è riportato da Giuseppina Perusini Antonini (1874-1974) nella sua pubblicazione “Mangiare e bere friulano”, la cui prima edizione è dell’inizio del XX secolo.

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