Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Piuro
Il mirtillo (Vaccinium myrtillus) è un piccolo arbusto spontaneo di circa 30-60 cm di altezza, con foglie caduche, verdi, con bordo seghettato; produce delle bacche subsferiche con diametro di 6-10 mm, di colorazione scura, bluastra. Le bacche hanno un contenuto succoso, violaceo, con un gradevolissimo sapore dolciastro, sono aromatiche e rinfrescanti.Il periodo di maturazione varia con le altitudini e l’esposizione; è comunque compreso tra la fine di luglio e settembre. Il botanico Sandro Pignatti segnala l’eccezionalità delle dimensioni che questo arbusto, così come le sue foglie e le bacche, possono raggiungere nell’Appennino Pistoiese, grazie alle condizioni climatico-ecologiche particolarmente favorevoli.
Il mirtillo, conosciuto con il nome dialettale di piuro, viene raccolto e apprezzato per le notevoli qualità organolettiche e per la sua versatilità di utilizzo. Oltre alla consumazione del prodotto fresco, con le bacche si preparano marmellate prodotte in maniera tradizionale con i frutti cotti e aggiunta di zucchero, e ancora sciroppi preparati in soluzioni acquose con zucchero e aggiunta di succo di mirtillo nero, puro succo di mirtillo, frutta sciroppata, grappe aromatizzate al mirtillo e il mirtillino, un liquore a base di grappa con succo e frutti di mirtillo nero.
Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione: Il mirtillo nero è un prodotto spontaneo raccolto dai cosiddetti “piurai” locali mediante un particolare “pettine” e riposto in apposite ceste dette “gerle”.
Tradizionalità
Il mirtillo caratterizza il sottobosco delle foreste di alta quota a suolo acido della Montagna Pistoiese e soprattutto domina le brughiere extrasilvatiche, al di sopra della vegetazione boschiva, (oltre i 1300 mt slm, dall’Abetone alla Croce Arcana). Rappresenta da sempre un’importante risorsa della Montagna Pistoiese per l’abbondanza della produttività, per la qualità del prodotto, conosciuto e apprezzato in tutta Italia e per la duttilità del suo impiego. Il mirtillo era considerato curativo per gli occhi e la circolazione, disintossicante per l’intestino. Mentre per i frutti del sottobosco la raccolta è legata tradizionalmente alle donne quella del mirtillo viene fatta storicamente sia da uomini che da donne, spesso soprattutto da uomini, dato il peso della “gerla” piena. Una volta la raccolta del mirtillo era una delle fonti di reddito principali delle famiglie della montagna.
Produzione: Si tratta di prodotti stagionali, la loro presenza è molto legata agli eventi meteorologici, soprattutto alle gelate. Al di là della commercializzazione presso le aziende agrituristiche che li propongono ai propri ospiti sia freschi, sia preparati in gelatine, confetture o marmellate, spesso la loro raccolta è legata all’autoconsumo o finalizzata a sbocchi commerciali locali.
Le aziende in tutto sono circa 12 e complessivamente riescono a raccogliere circa 200 quintali all’anno solo di mirtilli.Vengono commercializzati esclusivamente in loco; il 30% viene destinato all’autoconsumo, la restante parte, come detto è destinata a negozi di frutta e verdura locali o venduta agli agriturismi. Ogni anno a Cutigliano, nel periodo estivo, viene organizzata la festa del mirtillo e del lampone.
Territorio interessato alla produzione:
Montagna Pistoiese, provincia di Pistoia.
Lasagne bastarde della Lunigiana PAT Toscana
Le lasagne bastarde devono la loro particolarità agli ingredienti che vengono combinati fra loro, molti dei quali di origine locale. Queste lasagne sono il risultato degli scambi che nei secoli sono avvenuti in Lunigiana fra le aree di fondovalle, produttrici di grano, e quelle di montagna, produttrici di castagne.La farina di castagne conferisce a questa…
Pesca passerina PAT Toscana
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