Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
Montasù.
Il “montasù” è un pane con crosta consistente prodotto con farina di grano tenero tipo “0”, acqua, lievito naturale e sale.
La sera si prepara la biga (il pre-impasto detto “el levà”) con 10 kg di farina tipo “0”, 4 litri di acqua, e 50 g di lievito. Va impastato lentamente il tutto per 8 -10 minuti quindi si mette l’impasto nella marna (contenitore di legno), o in un mastello di plastica, precedentemente unta di olio di oliva e si copre con un telo lasciandolo a lievitare per 8-10 ore circa in un ambiente con temperatura non inferiore ai 20°C.
Al mattino si impasta la biga con l’aggiunta di 2 litri di acqua, 300 g di sale, 20 g di lievito e farina di grano tenero tipo “0” (circa 4 kg), quanto basta per ottenere un impasto abbastanza consistente e ben compatto. Si lascia riposare per 10-15 minuti, poi si preparano i singoli pani che le capaci mani del fornaio sapranno ben modellare.
Il “montasù” viene posto in lievitazione per 70-80 minuti in ambiente con umidità intorno al 75% e 35 °C di temperatura. Infornato, con valvole chiuse, viene spruzzato con un po’ di vapore e cuoce per 40-45 minuti a temperatura moderata e comunque non superiore ai 200°C. Come per gli altri tipi di pane la conservazione è la stessa ma l’invecchiamento è un po’ più lento perché è un pane ben cotto e consistente e con crosta abbastanza dura. Viene mangiato da solo o in abbinamento con altri cibi.
Tradizionalità
Tipo di pane risalente all’immediato dopoguerra, quando il consumatore, stanco della classica pagnotta del periodo bellico, pretese forme di pane di singola porzione alle quali vennero dati nomi di fantasia a tutt’oggi utilizzati; fa parte della tradizione panificatoria del padovano.
Territorio interessato alla produzione Provincia di Padova, in particolare i Comuni dell’Alta Padovana.
Farina di mais Marano PAT Veneto
Anguilla delle valli da pesca venete PAT
Formaggio misto pecora fresco dei Berici PAT Veneto
Il formaggio misto pecora fresco è presente nel territorio da molto tempo perché nelle case contadine vi era sempre l’allevamento promiscuo di ovini e bovini, quest’ultimi fornivano una produzione di latte più cospicua di quella pecorina. C’era quindi una maggior convenienza nel miscelare il latte delle due specie con una maggiore quantità di latte vaccino.