Morlacco PAT Veneto

Prodotto Agroalimentare tradizionale della regione Veneto

Formaggio Morlacco.

Ha forma cilindrica, diametro 30-50 cm, scalzo convesso alto 7-12 cm, il peso delle forme può variare da 5 a 10 kg, le facce sono piane, la crosta è appena percepibile e rigata, per l’usanza di porre la cagliata appena separata dal siero in ceste di vimini per la sgrondatura ed attualmente in stampi rigati. Nel prodotto fresco, da consumarsi entro 15-20 giorni dalla caseificazione, la pasta è molle, bianca, con occhiatura piccola e sparsa, la colorazione diventa lievemente paglierina con la maturazione. Ha sapore salato, profumo intenso, caratteristico, che si accentua da maturo.

Questo formaggio è prodotto con latte vaccino semigrasso, a pasta cruda, molle o semidura, a cagliatura presamica. Il latte della mungitura serale viene posto in vasche di affi oramento e lasciato lì fino al mattino successivo, viene quindi separato dalla materia grassa, posto in caldera di rame e mescolato al latte della mungitura del mattino; il rapporto tra latte scremato e latte intero risulta quindi di 1 a 1. Il latte viene quindi riscaldato e portato ad una temperatura compresa tra i 35 e i 40°C.

Viene aggiunto il caglio e ottenuta la cagliata la si lascia riposare per un tempo compreso tra 20 e 30 minuti; viene poi tagliata e separata mediante tele. La salatura è a secco per 2-4 giorni. È ammesso iniziare la salatura prima della sformatura. La maturazione, per un minimo di 6 e un massimo di 15 giorni, avviene in apposito locale. È un formaggio da pasto, da abbinare con la polenta per fare risaltare il suo gusto molto saporito. Si sposa bene anche con il melone, la soppressa e con insalate miste.

Tradizionalità

Il “morlacco” è prodotto tradizionale degli alpeggi del Grappa prodotto da giugno a settembre di cui si hanno notizie fin dalla metà del secolo diciannovesimo grazie al “Rapporto Monografi a Economico-Sociale dei territori rientranti nei distretti di Asolo, Castelfranco, Montebelluna, Treviso” in cui si legge che: “Nella stagione d’estate si fabbrica in buona copia formaggio biancastro, magro e salato detto “Morlacco”. Viene chiamato “morlak”, “morlach”, “burlach”, “burlacco”, perché si dice sia stato inizialmente
preparato secondo l’usanza dei Morlacchi, popolo nomade emigrato dal Mar Caspio nel XIII secolo, presenti sul massiccio del Grappa già nel periodo della Repubblica di Venezia.

Territorio interessato alla produzione Area del massiccio del Grappa, nell’intero territorio dei comuni di: Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Paderno del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba in provincia di Treviso; Alano di Piave, Quero, Feltre, Seren del Grappa, Arsiè, in provincia di Belluno; Cismon del Grappa, San Nazario, Solagna, Pove, Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza.

Ciliegie durone di Cazzano PAT Veneto

Le origini del ciliegio nel territorio veronese risalgono ad epoche antiche, anche se notizie di un certo interesse si ritrovano a partire dall’inizio del XIX secolo. A fine Ottocento il Regio Prefetto conte Luigi Sormano Moretti, nella sua “Monografi a della provincia di Verona” fornisce notizie dettagliate sulle varietà coltivate: “Frutta.- […] Di ciliegi…

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Gallina dorata di Lonigo PAT Veneto

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Formaggio misto pecora fresco dei Berici PAT Veneto

Il formaggio misto pecora fresco è presente nel territorio da molto tempo perché nelle case contadine vi era sempre l’allevamento promiscuo di ovini e bovini, quest’ultimi fornivano una produzione di latte più cospicua di quella pecorina. C’era quindi una maggior convenienza nel miscelare il latte delle due specie con una maggiore quantità di latte vaccino.

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