Moscardino di Caorle PAT

  Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

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Il moscardino è un mollusco cefalopode della famiglia Octopodidae di dimensioni più ridotte rispetto a quelle del classico polpo (Octopus vulgaris). Possiede otto braccia o tentacoli muniti di ventose. A differenza del polpo, il moscardino possiede un’unica fila di ventose per ogni tentacolo, il colore è marroncino con riflessi grigio-brunastri con alcune macchie nere sul dorso; appena pescato emana un caratteristico odore di muschio, da cui deriva il nome di moscardino.

Il corpo è a forma di sacco, ventralmente si dipartono i tentacoli che contornano la bocca, gli occhi sono in posizione laterale. Raggiunge una lunghezza massima di 35 cm compresi i tentacoli, il peso massimo si aggira attorno ai 700 g, le dimensioni ed il peso più comuni sono però 15-20 cm e 100-300 g, ha carne molto tenera e saporita.

Il moscardino viene pescato con reti a strascico in tutto l’arco dell’anno, ma specialmente in primavera-inverno. A Caorle tale pesca è esercitata con attrezzi di dimensioni ridotte e “tirate” più brevi, in questo modo si ha un minor impatto sul prodotto e soprattutto sull’ecosistema marino. Una volta pescato il prodotto viene commercializzato fresco, spesso direttamente sui luoghi di pesca, in apposite cassette di polistirolo o materiale plastico, refrigerato con scaglie di ghiaccio. In alternativa viene avviato alle aziende di lavorazione che lo surgelano.

Tradizionalità

Il moscardino (Eledona moschata) è un mollusco molto comune in tutto il Mediterraneo, in cui vive come specie stanziale ed endemica; preferisce i fondali sabbiosi e fangosi tra 15 e 90 m di profondità, privilegiando l’Alto Adriatico. Proprio per questo, a largo del litorale di Caorle la pesca di questo mollusco ha una antica tradizione ed è praticata da secoli. Una testimonianza bibliografica molto significativa risale al 1893, nel libro di G. Manzier “Alcuni cenni sulla pesca sul nostro litorale”.

Territorio interessato alla produzione La produzione è localizzata prevalentemente nella laguna di Venezia, concentrandosi nelle zone di Burano, Giudecca e Chioggia.

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