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Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
Il Motta è un formaggio a latte vaccino crudo, a coagulazione esclusivamente acida senza aggiunta di caglio, di breve o brevissima stagionatura. La forma è tondeggiante, simile a una piccola palla (il termine ‘motta’ indica proprio la forma del prodotto). Normalmente di forma sferica irregolare del diametro di 7-8 cm e di circa 300-600 g di peso. L’occhiatura è assente, la pasta è bianca, morbida, con colorazioni puntuali dovute alle spezie impiegate. La crosta è irregolare con colorazione dal giallo chiaro alla nocciola. Il gusto è dolce, leggermente acidulo se fresco, con i sentori legati alle aromatizzazioni applicate. I profumi sono lattici
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Territorio di produzione
La Motta è prodotta in tutti i comuni della Val Sesia in provincia di Vercelli. Si produce tutto l’anno; il prodotto più caratteristico è però quello estivo di alpeggio.
Metodo di preparazione
Prende origine da una lavorazione del formaggio a latte parzialmente scremato per affioramento. L’eccessiva acidità finale del latte e della crema in superficie non permetteva caseificazioni classiche e quindi si optò per questo tipo di prodotto. Si lascia riposare il latte per 12-24 ore (più rapida in estate, molto più lenta, se non difficile, in inverno) sino a una elevata acidificazione del latte e, senza aggiunta di caglio, il latte con alta acidità raggiunge una coagulazione che è molto simile allo yogurt, da questo coagulo, per rotture successive si ottiene una cagliata ancora molto umida. La cagliata così ottenuta è deposta in un recipiente dove si aggiungono sale, pepe, semi di finocchio, cumino e talvolta piccole quantità di vino. Si impasta il tutto con le mani fino a ottenere le piccole sfere o ‘motte’. Il formaggio può essere consumato appena fatto oppure, di norma, con una stagionatura di 1-2 settimane.
Storia
Nella tradizione culinaria troviamo la motta come arricchimento della cucina locale, assai povera.
Curiosità
Tradizionalmente si consumava al naturale, con polenta, con patate lesse o con il pane. Nelle degustazioni, oggi viene talvolta accompagnato con miele d’acacia, miele di tarassaco o millefiori
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Bagna Caoda PAT
La “Bagna Càuda” divenne un piatto conviviale della stagione invernale. Si dice che, anche in passato, vi fossero varianti alla ricetta originale come la Bagna Càuda Madama Reale. La famosa “Madama Reale”, Giovanna Battista di Savoia-Nemours, avesse richiesto la preparazione a corte, ma pare fosse un piatto pomposo e barocco, del tutto estraneo allo spirito…
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Patata di entracque PAT
La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l’arco alpino piemontese; grazie a questo prezioso tubero, utilizzato per la realizzazione di numerosi piatti tipici della cucina locale a partire dalla metà del 1800, anche le popolazioni montane di quest’area cuneese sono riuscite a superare periodi di carestia. Un tempo le Patate di Entracque erano…
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Civrin della Val Chiusella PAT
La forma è cilindrica a facce piane e scalzo diritto. La crosta è liscia, regolare, di colore bianco leggermente paglierino con presenza di lieve muffettatura bianca, tendente a diventare più intenso con l’avanzare della stagionatura. La pasta è morbida, non elastica, di colore paglierino. Ha un aroma caratteristico, armonico e delicato, legato alle varietà stagionali…