Negli edifici dove viviamo può esserci il gas radon che provoca il cancro del polmone: ecco le misure preventive

Il radon è un gas radioattivo che si forma naturalmente dal decadimento dell’uranio presente nel terreno e nelle rocce. L’Italia è tra i 9 paesi più radioattivi al mondo. A causa delle differenze di pressione tra il terreno e gli spazi interni degli edifici, il radon può trovare una via per risalire verso l’alto, come avviene nel caso di un camino. L’effetto camino, infatti, si verifica quando il radon, essendo più denso dell’aria, si accumula nelle cavità sotterranee e trova un punto di uscita, come ad esempio i vuoti nei muri, fessure, pavimenti, botole, vani scala o nelle tubazioni di scarico. In presenza di questi passaggi, il radon può espandersi negli ambienti dove viviamo e accumularsi a livelli pericolosi per la salute umana.

All’interno delle abitazioni, il radon tende ad accumularsi soprattutto nei livelli più bassi, come seminterrati, cantine o piano terra, poiché in queste aree il contatto con il terreno è più diretto. Inalare elevate quantità di radon può aumentare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni, specialmente per coloro che fumano o hanno una predisposizione genetica.

Per mitigare l’effetto del radon risalente, è possibile adottare diverse misure preventive, come la ventilazione adeguata degli ambienti, l’isolamento del sottofondo sui quali sono costruite le case, l’uso di impianti di estrazione del radon e la sigillatura dei punti di ingresso dell’aria nel terreno. Queste misure possono ridurre significativamente la concentrazione di radon negli spazi interni degli edifici e garantire un ambiente più salubre.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il radon come la seconda causa più comune di cancro ai polmoni dopo il fumo di sigaretta. Le concentrazioni stabilite dalla normativa italiana, sono di 300 Bq/m3 nelle costruzioni esistenti, mentre per le abitazioni costruite dal 1° gennaio 2025 le concentrazioni scendono a 200 Bq/m3.

È opportuno ridurre le concentrazioni il più possibile, ricordando che ogni 100 Bq/mc in più aumentano il rischio del cancro del polmone del 16% e fare molta attenzione in caso di locazione ad eseguire anche una misurazione di almeno qualche settimana prima di sottoscrivere il contratto, evitando la risoluzione del contratto oppure richieste postume di risarcimento del danno.

Come procedere

Innanzitutto, occorre acquisire dei dosimetri, che vanno posizionati negli ambienti dove passiamo la maggior parte del tempo: camere da letto, soggiorni, studi. I piani che vanno monitorati sono gli scantinati, i seminterrati, piano terra e primo, per la ragione che il radon proviene dal terreno. Una volta effettuati i rilievi, i dosimetri vengono letti dal laboratorio scelto. Un servizio di questo tipo è svolto da molti centri, come ad esempio quello dell’Arpa FVG. Il kit di misura viene spedito a domicilio, al costo di 70 € + IVA, in una busta formato A4, contenente tutte le istruzioni per il corretto utilizzo e posizionamento.

Per richiedere la verifica dei livelli di concentrazione di gas Radon indoor presso la propria abitazione o azienda, compilare uno dei seguenti moduli:

Laddove le concentrazioni, sono superiori a quanto previsto dal Decreto Legislativo n.101/2020 e smi, si contatta un tecnico specializzato in “interventi di risanamento”, che dopo un sopralluogo suggerisce una soluzione.

In molte situazioni è sufficiente collocare una ventola di estrazione del gas radon, che funziona creando una pressione negativa all’interno dell’edificio e aiuta a evacuare il gas radon accumulato nell’ambiente interno. La ventola viene generalmente installata al piano interrato con un pozzetto, oppure nella soffitta o nel sottotetto, dove il gas radon tende ad accumularsi. L’aria all’interno dell’edificio è aspirata attraverso un tubo collegato alla ventola, che la espelle all’esterno, portando con sé il radon. La ventola di estrazione del gas radon può essere utilizzata come misura preventiva o come correzione in caso di concentrazioni elevate di radon nell’abitazione.

Sarà comunque un professionista qualificato che presterà attenzione alle regolamentazioni locali e seguirà le linee guida nazionali sulla gestione del radon per garantire un ambiente interno sicuro e salubre.

E’ possibile contattare un tecnico della propria zona, anche accedendo al seguente sito www.espertogasradon.it, chiedendo un sopralluogo e l’eventuale preventivo.

Se vuoi diventare un tecnico qualificato è necessario essere iscritto all’Albo professionale con competenza nella progettazione di opere edili ed aver seguito un corso di 60 ore e sostenuto un esame finale. Per informazioni scrivi a: info@tecnicieprofessione.it

Redazionale a cura di donnegeometra.it

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