In Puglia nel territorio di Gravina ai piedi dell’altopiano della Murgia torna in luce un insediamento indigeno arcaico che presenta precoci segni di contatto con i greci
La vocazione agricola e pastorale dell’antica Apulia è ancora ben evidente nelle Murge, la Puglia centrale, terra di antichi tratturi, là dove l’altopiano calcareo si stempera, sui versanti adriatico e ionico, in morbidi declivi e fertili campi.
Questa alternanza tra creste rocciose, profonde gravine e piane assolate balza all’occhio percorrendo la strada che, in provincia di Bari, da Gravina porta in direzione di Spinazzola, passando per Poggiorsini: in un paesaggio che non è cambiato nei secoli, masserie e jazzi (ricoveri per greggi) segnano un territorio antico, parco di uomini, ricco di pietre.
In quest’area opera l’Università di Milano, impegnata nello scavo di un abitato fortificato arcaico che occupava un’area di circa dieci ettari ai piedi del costone murgiano, sotto monte Fornasiello (512 m), non lontano da un suggestivo jazzo settecentesco.
Il sito è stato scoperto casualmente, nel corso di lavori agricoli (ma era già stato segnalato dalle ricognizioni della British School at Rome nel 1968-1970). La Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia è quindi intervenuta con una serie di saggi esplorativi, coordinati da Maria Giuseppina Canosa.
Dal 2009 l’indagine è affidata in concessione all’Ateneo milanese, già coinvolto nell’area per la pluriennale attività di ricerca nell’entroterra di Metaponto e per il notevole bagaglio di esperienza acquisita nel campo dei rapporti tra greci e indigeni. […]
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Fonte @archeologiaviva.it