Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Nocciolo
Famiglia: Coryalaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arbustivo
Foglie: caduca, con foglie semplici, bifacciali, alterne. L’apice è acuminato, mentre la base può essere tronca o cordata. Il margine presenta doppia seghettatura. La pagina inferiore, più chiara di quella superiore, è coperta di peluria
Fiori: infiorescenze unisessuali maschili pendenti e raggruppati in numero di 2-4. L’infiorescenza femminile, somigliante a una gemma, è di piccole dimensioni con un ciuffetto all’apice
Frutti: nocula o noce, avvolta da due brattee tomentose con i margini frastagliati
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: anemofila
Il nome del genere deriva dal greco κόρυς = elmo, oppure da kurl, il nome celtico della pianta, mentre l’epiteto specifico deriva da Avella, comune in provincia di Avellino, zona nota fin dall’antichità per la coltivazione di noccioli.
La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero, se coltivata è alta in genere dai 2 ai 4 m ma se lasciata in forma libera può raggiungere anche l’altezza di 7-8 m. Ha foglie semplici, cuoriforme a margine dentato. È una specie monoica diclina, caducifoglia e latifoglia, con crescita rapida.
Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile ed ha bisogno di essere impollinata da un’altra cultivar.
Il frutto (chiamato nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione e cade. Esso è commestibile e viene usato crudo, cotto o macinato in pasta, inoltre è ricco di un olio usato sia nell’alimentazione che dall’industria cosmetica.
Il legno del nocciolo è molto flessibile, elastico e leggero, fin dall’antichità veniva usato per costruire ceste e recinti. Non è adatto come materiale da costruzione o per mobili in quanto troppo elastico e poco durevole.