Prodotto Agroalimentare Tradizionale della LIGURIA
NEGGIE, NEVOLE, OSTIE PER FRITTI
Le nêgie sono delle ostie utilizzate per crocchini, stecchi, torrone, panforte e gobeletti. Sono di colore bianco, rigide e tonde con bordi irregolari, non hanno sapore od odore particolari. Si possono mangiare fritte con ripieno di carne o verdura.
Zona di produzione: Genova e entroterra Riviera di Levante
Lavorazione: Gli ingredienti delle negie sono farina di grano tenero “00”, acqua e olio di semi di mais. Sono le ostie utilizzate per crocchini, stecchi, torrone, panforte e gobeletti. Può essere ripiena: l’ostia viene passata nel bianco d’uovo e nel pan grattato, infine fritta in padella con l’olio.
Curiosità: Il negiaro, o produttore di ostie, è stato uno dei mestieri più antichi nell’artigianato alimentare genovese, tanto che i negiari si riunirono in Corporazione nel 1575. il mestiere del negiaro doveva essere molto più antico e prevedeva la produzione di negie (ostie), canestrelli (non come gli attuali) e altri dolcetti da vendere in bottega o in forma ambulante, per la città e fuori le mura.Nessun altro artigiano o bottegaio poteva vendere negie, canestrelli o altre cose spettante a detta arte, quindi ai negiari era riservata l’esclusiva per le vendite di dolci nei loro negozi e in occasione di feste religiose, processioni ecc. Dunque il mestiere del negiaro è assai più antico di molti altri e affonda le proprie radici in un tempo lontano.
Fagiolo dell’Aquila di Pignone PAT Liguria
Il fagiolo Aquila è un ecotipo di vecchia data e presente solo nel territorio di Pignone. Varietà di fagiolo rampicante, dal sapore delicato e molto digeribile di colore arlecchino in parte bianco e in parte marezzato, è un fagiolo con l’occhio: all’attaccatura germinativa presenta infatti una macchia di colore grigio cenere con striature scure
FORMAGGIO DI SANTO STEFANO D’AVETO (SAN STE’) PAT
Formaggio di Santo Stefano d’Aveto Utilizzato come merce di scambio quando le Latterie Turnarie lo producevano. Ha una curiosità produttiva: la frantumazione della pasta già posta nelle fascere. Consiglio: arrostitelo su lastre roventi di ardesia e mangiatelo a fette.
Focaccia verde PAT
Focaccia poco nota al di fuori della val Nervia, prende nome dalla presenza delle verdure sulla pasta della pizza e deve la sua tradizionalità alla provenienza locale delle materie prime. Fra tutte queste, le olive e il loro oro: l’olio.