Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
In Campania la pratica della coltivazione dell’olivo risale ai Greci e ai Fenici, che diffusero l’uso dell’olio in tutti i territori colonizzati, come alimento e come ingrediente di unguenti e profumi. I Romani, poi, ne favorirono la coltivazione, soprattutto in provincia di Benevento, poiché Iuvat olea magnum vestire Taburnum cioè “conviene rivestire di oliveti il grande Taburno” come sosteneva Virgilio nelle Georgiche, cosicché l’olivo, già presente nel Sannio dal VI sec a.C., si diffuse rapidamente, come documentano i numerosi reperti conservati nei vari musei provinciali.
Oggi, il territorio delle Colline Beneventane, che comprende 52 comuni ubicati dalle Colline alte del Tammaro e del Fortore, attraverso la Piana del Calore, fino ai primi contrafforti del Taburno e del Partenio, è zona di produzione di un olio pregiatissimo: l’ extravergine di oliva Sannio colline Beneventane. è un olio giallo, con sfumature verdi che all’olfatto rivela piacevoli note erbacee e netti sentori di pomodoro maturo, percepibili distintamente anche al gusto, che è armonico ma presenta gradevoli e intense sensazioni di amaro e piccante.
Il pregio di tale olio è in gran parte da attribuirsi alla perfetta armonia, consolidatasi nei secoli, tra l’ambiente e le varietà locali, prime tra tutte l’ortice. Le olive vengono raccolte a mano entro il 31 dicembre di ogni anno, trasportate al frantoio con cura e conservate in cassette forate, in condizioni di bassa umidità e a basse temperature, per poi essere molite entro i 2 giorni dalla raccolta.
Territorio di Produzione
Colline beneventane