Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Albero con vigoria media, portamento assurgente e chioma molto espansa e folta. Le drupe sono di forma ellissoidale con pezzatura grande, massimo diametro centrale, apice da subconico ad appuntito. Base da leggermente rastremata a leggermente appuntita, epicarpo poco pruinoso con lenticelle medie e numerose. Il colore al momento della raccolta si presenta da invaiato a rosso vinoso, l’invaiatura è tardiva e parte dall’apice e graduale. Le dimensioni della drupa variano da 26,44-1,85 mm come diametro polare mentre quello trasversale è di 17,39-1,08.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Le lavorazioni più importanti correlate alla coltivazione degli oliveti di ortice sono:
1.Potatura: svolte a partire dal mese di febbraio nelle zone più basse di Pontelandolfo fino al mese di aprile allo scopo di equilibrare il rapporto tra apparato vegetativo e riproduttivo. Adattare la pianta alle condizioni di illuminazione, offrire adeguata areazione della chioma, facilitare le operazioni colturali, ridurre i coti della manodopera, rispettare determinati canoni estetici.
2.gestione del suolo e fertilizzanti: la gestione varia in base alle aziende, infatti buona parte di esse esercita l’inerbimento naturale con una trinciatura dell’erba almeno 2-3volte l’anno. In altri casi vengono effettuate delle lavorazioni superficiali del terreno con l’aiuto di frese almeno 2 volte all’anno.
La concimazione viene effettuata subito dopo la fine dell’inverno, nei mesi di marzo e aprile. La raccolta delle olive avviene a mano con l’ausilio di pettini manuali, attrezzature agevolatrici quali abbacchia tori, sferza tori, brucatori, ganci scuotitori e reti stese sotto le piante. Le olive raccolte vengono successivamente trasportate al frantoio per essere demolite con impianti a ciclo continuo
Osservazioni sulla tradizionalità
La coltivazione della cultivar ORTICE ha radici antichissime, molto diffusa sul territorio, fino ad altitudini di 700-800 mt e molto produttiva per le caratteristiche del terreno ed il clima tipici dei territori di media-alta collina. Ottima resa pari a circa 18-20%.Viene utilizzata principalmente per la produzione di un eccellente olio extra vergine ma anche gustosamente apprezzata in salamoia o essicata al sole.
Territorio di Produzione
Alto Tammaro, territori di Pontelandolfo/Casalduni/San Lupo, in provincia di Benevento