NOME COMUNE: Olmaria
NOME SCIENTIFICO: Spiraea ulmaria L. – Filipendula ulmaria (L.) Maxim.
FAMIGLIA: Rosaceae
NOMI POPOLARI: Regina dei prati, Barba caprina, Fior d’oro, Reginella.
NOMI STRANIERI:
- (Eng) Meadowsweet
- (Fra) Ulmaire, Reine des pres
- (Ger) Echte Mädesϋβ
- (Esp) Ulmaria
DESCRIZIONE BOTANICA
Pianta erbacea perenne con rizoma strisciante, alta fino a 150 cm. Le foglie sono decidue, dentate o lobate, verde scuro sulla pagina superiore, biancastre su quella inferiore. I fiori sono bianchi o rosati, piccoli e raccolti in vistose infiorescenze, chiamate corimbi. I frutti sono piccole capsule.
L’habitat della spirea
La spirea cresce bene nei luoghi umidi (da qui il nome di olmaria palustre) delle regioni continentali, dalla pianura fino a 1500 m di altitudine. Manca nelle zone costiere mediterranee.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome Spirea deriva dalla parola greca “speira” in riferimento ai frutti a forma di spirale. Ulmaria invece deriva da Olmo, in quanto le due piante hanno foglie a prima vista molto simili.
L’olmaria è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Rosaceae, originaria dell’Europa, che cresce in ambienti umidi. Può misurare fino a 1,5 metri di altezza. Si caratterizza per la densità delle sue foglie, per il colore rossastro del suo fusto e per i suoi piccoli fiori bianco-giallastri con un forte odore di mandorla. I suoi frutti formano una spirale, da qui il suo altro nome di “spirea”.
Nel Medioevo la regina dei prati era sacra e già utilizzata per le sue proprietà medicinali. Nell’Ottocento si scoprì che i fiori dell’olmaria, come la corteccia del salice bianco, contenevano acido salicilico, che sarebbe diventato il principio attivo dell’aspirina. L’aspirina prende il nome dal nome della pianta “spirea”. La storia della medicina e il trattamento del dolore hanno vissuto una svolta importante.
I fiori dell’olmaria contengono anche flavonoidi, che sono antiossidanti presenti in molti alimenti, oltre a vitamina C, zolfo, calcio, ferro, tannini, zuccheri, glucosidi … “Meadowsweet” è un’alternativa all’aspirina. Questi composti gli conferiscono un potenziale analgesico e antinfiammatorio. È tradizionalmente utilizzato per alleviare mal di testa e dolori articolari (reumatismi, artrosi).
COME SI USA IN COSMETICA
L’infuso viene usato per fare impacchi, bagni parziali o pediluvi dall’azione antinfiammatoria e come coadiuvanti nella riduzione dei dolori articolari.
PROPRIETA’ E BENEFICI
I fiori e le sommità fiorite della spirea sono usate in fitoterapia nel trattamento dei dolori articolari, gli stati febbrili e influenzali per effetto delle sue proprietà antinfiammatorie, diuretiche e antispasmodiche. Il suo fitocomplesoo contiene derivati salicilici (aldeide salicilica, salicilato di metile, salicilato di etile) ben conosciuti grazie all’acido acetilsalicilico, principio attivo dell’aspirina, flavonoidi, vitamina C, oli essenziali e sali minerali.
INFUSO
Infuso: mettere 1 cucchiaio grande raso di erbe secca in una tazza d’acqua calda per circa 10 minuti. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno. Non bisogna fare bollire la pianta in quanto si causa la perdita dei principi attivi.
Tintura madre (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in un po’ d’acqua..
Estratto secco (titolato 0,2-1,9% in flavonoidi): 500/600 mg al giorno.
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve? Utile come rimedio naturale in caso di:
- Tansioni articolari
- Tensioni muscolari
- Gotta
- Mal di testa e dolori di varia natura
- Stati influenzali, mal di gola, raffreddore
CONTROINDICAZIONI: si sconsiglia di assumere la pianta insieme ad antiaggreganti o anticoagulanti di sintesi ed in caso di allergia all’Aspirina.
Fonte @erbecedario.it
Descrizione della pianta
La spirea ulmaria è una pianta erbacea perenne alta circa un metro e mezzo, diffusa in Europa, tranne le coste del Mediterraneo, Asia occidentale e settentrionale e America del Nord. Cresce nei luoghi umidi fino ad altezze di 1500 metri. I fiori si sviluppano nel periodo estivo e sono di colore bianco crema. Le foglie hanno un colore verde scuro.
Appartiene alla famiglia delle Rosacee e può avere diversi nomi, come Filipendula ulmaria Maxim, Spiraea ulmaria L, Spirea olmaria e Olmaria palustre. Quest’ultimo nome riferito alla presenza della pianta nelle zone paludose.
Il nome più diffuso e cioè spirea deriva da “speira” che significa spirale riferendosi proprio alla forma dei fiori. La spirea ulmaria è molto usata in fitoterapia. Le parti a cui vengono attribuite proprietà officinali sono proprio i fiori e le sommità fiorite della pianta che vengono raccolte durante la stagione estiva recidendole sotto l’infiorescenza.
Frangula, Rhamnus Frangula L. Frangula Alnus
“Rhamnus” potrebbe derivare dal termine celtico “Ram”=“Spino” in quanto la varietà più conosciuta è provvista di spine (Rhamnus cathartica L.), oppure dal greco “Ramnous” in riferimento alla dea Nemesi, chiamata anche “Ramnousis”. Mentre “Frangula” sembra derivare dal latino “Frangere” ovvero “Rompere”, riferito alla fragilità dei rami.
Liquirizia, Glycyrrhiza glabra L.
Limone deriva da una parola persiana che si pronuncia “limu”, termine con il quale vengono indicati gli agrumi. In Europa la prima coltivazione di limoni fu avviata in Sicilia nel X secolo e più tardi anche a Genova.
NOTE: secondo alcuni studi genetici, il limone è un ibrido antico, probabilmente tra il pomelo e il cedro,…
Celidonia, Chelidonium majus
Per quanto riguarda il significato, secondo alcuni autori il nome deriverebbe dal greco Chelidon, che significa rondine, in quanto la pianta fiorisce con l’arrivo di questi uccelli. Nel rinascimento di credeva inoltre che le rondini avessero l’abitudine di strofinare i rametti di questa pianta sugli occhi dei nuovi nati per favorirne l’apertura. Secondo altri autori…