Patrimonio Universale dell’Umanità UNESCO
Fonte whc.unesco.org
Utilizzato dai re di Francia a partire dal XII secolo, il casino di caccia di Fontainebleau, situato nel cuore della vasta foresta dell’Ile-de-France nella regione della Seine-et-Marne, fu trasformato, ampliato e abbellito nel XVI secolo dal re Francesco I , che volle farne una “nuova Roma”. Circondato da un immenso parco, il palazzo, alla cui realizzazione hanno contribuito notevoli artisti italiani, unisce la tradizione artistica rinascimentale e quella francese. La necessità di ampliare e decorare questo immenso palazzo creò le condizioni per la sopravvivenza di un vero e proprio centro artistico.
La costruzione del palazzo iniziò nel 1528. Le modifiche intraprese successivamente dai successori di Francesco I e portate avanti su diverse scale fino al XIX secolo hanno lasciato il segno nella fisionomia dell’attuale complesso, che oggi comprende cinque cortili disposti in modo irregolare e circondato da un insieme di edifici e giardini.
Primo edificio
Il primo edificio fu costruito tra il 1528 e il 1540 sotto la direzione di Gilles Le Breton, l’architetto del Cortile Ovale nell’ala orientale del palazzo. Dal 1533 al 1540 Rosso Fiorentino lavorò alla decorazione dipinta e agli stucchi della galleria di Francesco I, realizzando un ambizioso programma iconografico in cui temi illustravano la monarchia attraverso favole e miti greco-romani. Francesco Primaticcio ha fuso i bronzi più famosi dell’antica Roma per la decorazione. Consacrò la fase più produttiva della sua carriera a Fontainebleau, dove lavorò agli affreschi della Salle de Bal, della stanza della Duchesse d’Etampes e della Galerie d’Ulysse. Sono rimaste pochissime delle stanze da lui decorate, ma le sue creazioni sono ricordate grazie a disegni e incisioni che influenzarono notevolmente il suo tempo. Con lui collaborò Nicolò dell’Abbate.
Fontainebleau è associato ad altri artisti: un Ercole di Michelangelo fu innalzato su un piedistallo nella Cour de la Fontaine; Benvenuto Cellini creò la sua Ninfa di Fontainebleau per la Porte Dorée; Serlio elaborò i progetti delle diverse parti del palazzo e concepì l’ingresso alla Fontaine Belle-Eau con la sua grotta rustica e i telamoni.
Attraverso questo contatto con architetti, pittori e scultori italiani, gli artisti francesi furono influenzati a trasformare le proprie pratiche. Sebbene all’inizio Gilles Le Breton sembri essere sfuggito alla loro influenza, Fontainebleau fu una rivelazione per Philibert de l’Orme e poi per Androuet de Cerceau. La lezione dei pittori italiani ispirò ancora un’altra generazione di artisti, quelli della seconda scuola di Fontainebleau, con Toussaint Dubreuilh, Ambroise Dubois e Martin Fréminet. La necessità di ampliare e decorare questo immenso palazzo creò le condizioni ideali per l’esistenza di un attivo ambiente artistico nel corso del XVII secolo. Gli artisti italiani chiamati dal re, pittori, scultori e architetti, orientarono in modo deciso e duraturo l’arte rinascimentale francese, alla quale donarono i loro esempi più prestigiosi e preziosi.
I giardini
Anche i giardini di Fontainebleau hanno subito nel corso dei secoli importanti trasformazioni. A est, il Grand Jardin, originariamente composto da una serie di aiuole quadrate separate da un canale, fu ridisegnato da Le Nôtre e semplificato poco a poco prima di assumere l’aspetto attuale, con le sue quattro aiuole e il prato delimitato da fiori.
Il Palazzo di Fontainebleau, residenza reale dei sovrani francesi fino al XIX secolo, fu costantemente mantenuto e arricchito con integrazioni artistiche ed è legato anche ad importanti eventi storici ivi accaduti, come l’abrogazione dell’Editto di Nantes, nel 1685, e l’abdicazione di Napoleone I nel 1814.
Criterio (ii) : L’architettura e l’arredamento del Palazzo di Fontainebleau hanno fortemente influenzato l’evoluzione dell’arte in Francia e in Europa. Gli artisti italiani chiamati dal re, pittori, scultori e architetti, orientarono in modo deciso e duraturo l’arte rinascimentale francese, alla quale diedero i suoi esempi più prestigiosi e preziosi.
Criterio (vi) : Il Palazzo e il Parco di Fontainebleau, importante residenza reale per quattro secoli, sono associati a eventi della storia francese di eccezionale importanza universale come l’abrogazione dell’Editto di Nantes da parte di Luigi XIV nel 1685 e l’abdicazione di l’imperatore Napoleone I nel 1814.
Integrità
Fino al XIX secolo il Palazzo e il Parco di Fontainebleau furono la residenza dei sovrani francesi, che mantennero e arricchirono costantemente il palazzo con integrazioni artistiche. Fontainebleau ha conservato l’impronta di ogni regno e di ogni stile: Francesco I, Enrico IV, Luigi XIII, Luigi XV e Luigi XVI, sovrani che si sono impegnati ad abbellire questo palazzo reale, che Napoleone I preferì a tutti gli altri.
Autenticità
Costantemente mantenuto e occupato come residenza reale o imperiale fino alla fine del Secondo Impero, il Palazzo di Fontainebleau ha conosciuto nel corso dei secoli numerose modifiche e ammodernamenti che non ne hanno alterato l’autenticità. Nel XX secolo furono intrapresi numerosi interventi per riportare alla luce o restaurare le parti più significative del palazzo rinascimentale e il loro arredo.
Requisiti di protezione e gestione
Di proprietà dello Stato, il patrimonio del Palazzo e del Parco di Fontainebleau è interamente protetto dal Codice del Patrimonio. Classificato Monumento Storico, genera un perimetro di 500 m. È in preparazione un progetto di zona cuscinetto. La sua gestione, conservazione e valorizzazione è assicurata da un istituto pubblico, posto sotto la responsabilità del Ministero della Cultura e della Comunicazione. Un piano generale, approvato dal Ministero della Cultura e della Comunicazione nel 2014, è attuato per il periodo 2015-2026. In particolare, prevede un programma di conservazione, restauro e ricostruzione, una ristrutturazione dei giardini, del parco e delle opere idrauliche, un miglioramento dei servizi per i visitatori e delle condizioni di lavoro del personale, nonché la sicurezza delle persone e dei beni.