Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) – Emilia Romagna
Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria – EMILIA ROMAGNA
Africanetti PAT Emilia Romagna
Amaretti PAT Emilia Romagna
Amaretto di Spilamberto PAT Emilia Romagna
Anolini PAT Emilia Romagna
Anolino PAT Emilia Romagna
Basotti PAT Emilia Romagna
Bensone PAT Emilia Romagna
Biscione reggiano PAT Emilia Romagna
Bizulà PAT Emilia Romagna
Bodino di uva Termarina PAT Emilia Romagna
Bomba allo zabaglione o di Canossa PAT Emilia Romagna
Bomba di polenta PAT Emilia Romagna
Bomba di riso PAT Emilia Romagna
Gli ingredienti principali sono: riso, piccioni e formaggio. E’ un prodotto artigianale che deve essere venduto fresco. La bomba di riso consta di un involucro di riso cotto in forma di pasticcio rosolato e dorato a fuoco lento. All’interno racchiude pezzi di piccione, in precedenza cotto con burro e spezie.
Bomba di tagliatelle PAT Emilia Romagna
Borlengo PAT Emilia Romagna
Bortellina PAT Emilia Romagna
Bracciatello PAT Emilia Romagna
Bustrengo PAT Emilia Romagna
Caffè in forchetta PAT Emilia Romagna
Canestrelli PAT Emilia Romagna
Cantarelle PAT Emilia Romagna
Cappelletti all’uso di Romagna PAT Emilia Romagna
Cappelletti Scriveva nel 1811 il Prefetto di Forlì: “L’avidità di tale minestra è così generale, che da tutti, e massime dai preti, si fanno delle scommesse di chi ne mangia una maggior quantità e si arriva da alcuni fino al numero di 400 o 500″…
Cappelletti ferraresi o caplìt PAT Emilia Romagna
Cappelletto reggiano PAT Emilia Romagna
Cassatella PAT Emilia Romagna
Foderare uno stampo coi savoiardi inzuppati di Alchermes e Sassolino, quindi riempirlo con il composto, sistemarlo bene e livellarne la superficie. Porre il dolce in frigorifero nel reparto freezer e lasciarvelo per almeno un paio d’ore. Pochi minuti prima di servire capovolgere la “cassatella” sul piatto di portata.
Castagnaccio o pattona PAT Emilia Romagna
Con la farina di castagne nei giorni di festa si preparava il castagnaccio, tipico e noto dolce dall’inconfondibile aroma che allietava il mese di novembre e non solo.
Castagnaccio PAT Emilia Romagna
Castagnole PAT Emilia Romagna
Le castagnole, come tutti gli altri dolci di carnevale venivano consumate fino alla mezzanotte del martedì grasso, prima che suonasse la lóva, la campana che indicava la fine del carnevale; dopodiché, anche se avanzavano, ci si asteneva dal mangiarle per rispettare il digiuno del primo giorno di Quaresima.
Cherseinta sotto le braci PAT Emilia Romagna
Focaccia bianca cotta sotto braci. Farina bianca, un trito di aglio, lardo, sale, origano e un pizzico di lievito di birra. Si amalgamano gli ingredienti e si lascia lievitare. Si spiana all’altezza di un dito e si cuoce nel caminetto, sotto le braci, per almeno mezz’ora.
Chisolini PAT Emilia Romagna
Chizze reggiane PAT Emilia Romagna
Ciabatta di Sant’Antonio PAT Emilia Romagna
Ciò che la contraddistingue è la forma a ciabatta a ricordare, probabilmente, l’inizio di un periodo di riposo dai duri lavori della campagna. In Emilia vi era l’usanza di preparare la ciabatta in occasione della festa di Sant’Antonio; oggi però questa tradizione è pressoché scomparsa, e poche famiglie ricordano questo dolce,che faceva la gioia dei bambini.
Ciaccio PAT Emilia Romagna
Ciambella di Quaresima cotta nell’acqua PAT Emilia Romagna
Ciambella ferrarese o brazadela PAT Emilia Romagna
Farina grano tenero tipo “0”, zucchero, uova, latte, burro, lievito chimico, anice, sale, scorza di limone grattugiata. Ad impasto omogeneo, si formano dei filoni, che poi si avvolgono su se stessi, mettendoli in padelle si procede alla segnazione e lucidatura e cospargendoli con zucchero. Si cuociono. Viene commercializzata in giornata anche in sacchetti di plastica.
Ciambella reggiana PAT Emilia Romagna
Ciambelline PAT Emilia Romagna
Coppo all’emiliana PAT Emilia Romagna
Crescenta fritta, cherscènta frètta PAT Emilia Romagna
È una specialità gastronomica tradizionale tipica delle provincia di Modena. Da disciplinare viene chiamata “crescenta fritta” ma è comunemente noto come “crescentine fritte”. Si tratta di un piccolo gustosissimo bocconcino di pasta leggermente lievitata fritto in strutto o olio bollente e servito ancora caldo e fragrante. La ricetta originale è depositata alla Camera di Commercio di Modena e prevede sia ingredienti obbligatori che facoltativi.
Crescente o carsent PAT Emilia Romagna
Croccante PAT Emilia Romagna
Crostoli del Montefeltro PAT Emilia Romagna
Curzoli PAT Emilia Romagna
Dolce di San Michele PAT Emilia Romagna
Erbazzone di Reggio Emilia PAT Emilia Romagna
Fave dei morti PAT Emilia Romagna
Focaccia con ciccioli PAT Emilia Romagna
Fritloc o frittelle di castagne PAT Emilia Romagna
Frittelle di farina di castagne PAT Emilia Romagna
Farina di castagne, strutto/olio di oliva, sale, uva secca e pinoli. Si amalgamano tutti gli ingredienti ottenendo così una morbida pasta che verrà gettata, a cucchiaiate, nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito da olio.
Frittelle di riso PAT Emilia Romagna
Frittelle di tagliatelle o pattone PAT Emilia Romagna
Frittelle o sgonfietti PAT Emilia Romagna
Garganelli, maccheroni al pettine PAT Emilia Romagna
Gialletti PAT Emilia Romagna
Gnocchetti con fagioli PAT Emilia Romagna
Gnocchetti di pangrattato o Pisarei PAT Emilia Romagna
La base di questo piatto sono gli gnocchetti, che vengono realizzati utilizzando pangrattato (pane grattugiato), uova e formaggio grattugiato. La consistenza è diversa rispetto agli gnocchi di patate più comuni, poiché il pangrattato dona una consistenza più rustica e leggermente croccante.
Gnocchi PAT Emilia Romagna
Gnocco al forno coi ciccioli PAT Emilia Romagna
Gnocco di patate o sgranfignone PAT Emilia Romagna
Gnocco fritto PAT Emilia Romagna
Gramigna gialla PAT Emilia Romagna
Fondato nel 1920 dai Signori Augusto ed Erasmo Barbieri, il Pastificio Barbieri in quasi un secolo di piena attività ha conquistato l’affezione e l’apprezzamento dei consumatori non solamente in Italia, ma anche nei Mercati Esteri.
Gramigna Paglia e Fieno PAT Emilia Romagna
Gramigna gialla: Semola di grano duro, acqua. Gramigna verde: Semola di grano duro, acqua, spinaci (1,5-2%). Prodotto ottenuto per impastamento, trafilazione, estrusione, formatura, essicazione e confezionamento.
Gramigna verde PAT Emilia Romagna
Pasta ottenuta dall’impasto di semola di grano duro, acqua, spinaci (1,5-2%). Prodotto ottenuto per impastamento, trafilazione, estrusione, formatura, essicazione e confezionamento. Le produzioni sono condotte in ottemperanza ai manuali di autocontrollo aziendali
Intrigoni o Sfrappole all’Emiliana PAT Emilia Romagna
Questo è il tipico dolce di Carnevale, che viene fatto in forma di strisce lunghe circa 10 centimetri e ripiegate su loro stesse come per intrigarle. E’ proprio da questa particolare forma che trae il suo nome.
Latte alla Portoghese PAT Emilia Romagna
Latte brulè PAT Emilia Romagna
Anticamente questo dolce veniva cotto nel camino a bagnomaria, cioè all’interno di un altro recipiente pieno d’acqua, e con la brace sul coperchio affinché il calore fosse ben distribuito. Il latte brulè era un dolce delle grandi occasioni: Comunioni, Cresime, Matrimoni, Battesimi, ecc. ed era di solito preparato solo dalle famiglie più benestanti.
Latte in piedi PAT Emilia Romagna
Latte in piedi. In campagna, invece della buccia di limone, al fine di dare un certo sapore, si mettevano 2 o 3 profumate foglie dell’erba “Santa Maria” (Tanacetum balsamita), che però venivano tolte prima di versare il composto nello stampo.
Latteruolo o casadello PAT Emilia Romagna
Maccherone al pettine all’uso delle valli mirandolesi PAT Emilia Romagna
Maccheroni alla Bobbiese PAT Emilia Romagna
Maltagliati, puntarine, malfatti, malfattini, lasagnotti PAT Emilia Romagna
Mandorlato al cioccolato di Modigliana PAT Emilia Romagna
Mandorlini del ponte PAT Emilia Romagna
Manfrigoli PAT Emilia Romagna
Mezze maniche da frate ripiene PAT Emilia Romagna
Mezze maniche (tipo di pasta), brodo di carne, carne per stracotto, burro, pan grattato, vino rosso, formaggio grana padano, uova, cipolla, sedano, carota, aglio, sale, pepe, noce moscata. Dopo aver preparato il ripieno si riempiono le mezze maniche bagnando le aperture con albume d’uovo, quindi si procede alla cottura.
Miacetto PAT Emilia Romagna
Migliaccio di Romagna o sanguinaccio PAT Emilia Romagna
Minestra di castagne PAT Emilia Romagna
Minestra imbottita PAT Emilia Romagna
Spoja lorda (pasta ripiena) Era una minestra che si faceva principalmente quando rimaneva del ripieno da cappelletti. Si impastava la farina con uova e sale per una sfoglia sottile. La spoja era “lordata” interamente dal ripieno.
Miseria PAT Emilia Romagna
Mistocchine PAT Emilia Romagna
La parola mistocchina sembra derivare dal verbo latino miscere, che significa mescolare e fa riferimento al gesto di mischiare insieme acqua e farina, girando con il cucchiaio fino ad ottenere un impasto lavorabile. Questo dolce era preparato generalmente dalle mistocchinaie che lo vendevano agli angoli delle strade o sotto i portici delle città.
Mosto cotto PAT Emilia Romagna
Offelle di marmellata PAT Emilia Romagna
Orecchioni PAT Emilia Romagna
Pagnotta di San Martino PAT Emilia Romagna
Pagnotta pasquale di Monte Colombo PAT Emilia Romagna
La pagnotta di Pasqua di Monte Colombo era un dolce preparato dalle famiglie che vivevano all’interno della Parrocchia di Monte Colombo nella sua conformazione territoriale ante 1934. La ricetta era tramandata oralmente. La Pagnotta appartiene ai cibi tipici della civiltà contadina legati al periodo dell’Equinozio di primavera e delle feste religiose legate alla Pasqua cattolica.
Pagnotta pasquale PAT Emilia Romagna
Pan di Spagna PAT Emilia Romagna
Pancotto PAT Emilia Romagna
Pane a lievitazione naturale PAT Emilia Romagna
Farina di grano tenero, acqua, sale, lievito acido. Pezzatura da 0.5 a 1 Kg, forma ovale-allungata, crosta di colore dal dorato al marrone scuro, con mollica da elastica a compatta al tatto, porosa.
Pane casereccio PAT Emilia Romagna
Pane di Castrocaro PAT Emilia Romagna
Pane di zucca PAT Emilia Romagna
Pane dolce con i fichi PAT Emilia Romagna
Pane schiacciato o batarò PAT Emilia Romagna
Panzanella PAT Emilia Romagna
Pappardelle PAT Emilia Romagna
Si usava la “rotella” anche par al parpadeli, specie di tagliatelle larghe, all’uovo, che si potevano mangiare in brodo di carne (come in casa mia); oppure condire asciutte, con sugo vegetale o ragù di carne, dopo aver bollito in acqua, naturalmente. Prima d’incidere, si tendeva a spolverare di formaggio la sfoglia.
Passatelli, passatini, pasadein, pasadòin in bròd PAT Emilia Romagna
Pasta Margherita PAT Emilia Romagna
Pasta rasa PAT Emilia Romagna
Minestra a base di pane, uovo, formaggio, brodo di carne. Si mescolano tutti gli ingredienti tanto da ottenere un impasto compatto che si gratterà sul tagliere. Si cuoce per pochi minuti nel brodo versandovela a pioggia
Pastafrolla alla maniera reggiana PAT Emilia Romagna
Pasticcio di cappelletti PAT Emilia Romagna
Pasticcio di maccheroni alla ferrarese PAT Emilia Romagna
Patacucci PAT Emilia Romagna
Patona o castagnaccio PAT Emilia Romagna
Pesche finte ripiene PAT Emilia Romagna
La loro notorietà inizia a ridosso degli ultimi anni di guerra, aumenta negli anni successivi, quale segno di opulenza familiare da condividere con gli ospiti, ed è legata alle grandi feste dell’anno, matrimoni, cresime, sagre paesane.
Piada coi ciccioli PAT Emilia Romagna
Piadina della Madonna del Fuoco PAT Emilia Romagna
Tipica in occasione della ricorrenza religiosa della Madonna del Fuoco – 4 febbraio – che è anche patrona di Forlì. Per devozione, la vigilia della solennità si digiunava. L’usanza è viva e vitale. Nei deschi dei vecchi tempi a mezzogiorno non c’era che la piadina zuccherata.
Piadina fritta PAT Emilia Romagna
Pinza bolognese PAT Emilia Romagna
Pizza di Pasqua PAT Emilia Romagna
Polentine PAT Emilia Romagna
Riso con la tritura o tradura PAT Emilia Romagna
Brodo di carne, uova, pane grattugiato, parmigiano-reggiano Fare cuocere il riso nel brodo e a parte sbattere le uova con il grana, poi buttarlo nel brodo mescolando velocemente. Alternativa far lessare il riso a parte. In questo modo il brodo non si addensa.
Savoiardi di Persiceto PAT Emilia Romagna
Savoiardi PAT Emilia Romagna
Sbricciolina o sbrisulina PAT Emilia Romagna
Scarpasot PAT Emilia Romagna
Sfoglia dell’Emilia Romagna PAT
Sfrappe fiocchetti sfrappole o chiacchiere delle suore PAT Emilia Romagna
Solata suleda o solada di farina bianca PAT Emilia Romagna
Spianata o schiacciata PAT Emilia Romagna
C’era poi un motivo logistico, specie d’estate, allorché si cominciava a lavorare presto e si aveva bisogno di anticipare la colazione. Il pane aveva tempi più lunghi di cottura e non era mangiabile caldo, al contrario della schiacciata, croccante e desiderabile appena sfornata
Spongata di Busseto PAT Emilia Romagna
Dolce tipico del periodo natalizio diffuso in alcune zone delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena. Di antiche tradizioni, con molta probabilità di origine ebraica (precisamente portata in Italia da ebrei provenienti dalla Spagna), tanto che la spongata fu inviata in dono al duca Francesco Sforza di Milano nel 1454.
Spongata di Corniglio PAT Emilia Romagna
Spongata di Piacenza PAT Emilia Romagna
Spongata di Reggio Emilia PAT Emilia Romagna
Spongata PAT Emilia Romagna
Sprelle o spreli PAT Emilia Romagna
Spumini o schiumini PAT Emilia Romagna
Il forno che si andava raffreddando dopo la cottura del pane era ideale per cuocere gli spumini. Occorreva maestria e pazienza per prepararli; riuscivano solo se le chiare venivano montate a neve sodissima e la temperatura del forno era ben regolata.
Straccadenti PAT Emilia Romagna
Sorta di croccante a base di farina, miele, mandorle, albumi. Si tostano le mandorle e si impastano con farina, miele, e albumi montati a neve, aggiungendo se necessario alcuni cucchiai di latte. Poi si dispongono alcuni mucchietti dell’impasto su una teglia unta di burro e si cuoce al forno per circa mezz’ora.
Stracchino gelato PAT Emilia Romagna
Stricchetti o farfalline PAT Emilia Romagna
Strozzapreti PAT Emilia Romagna
Suläda PAT Emilia Romagna
Tagliatella bolognese PAT Emilia Romagna
Tagliatelle con gli stridoli PAT Emilia Romagna
Tagliatelle con ricotta e noci PAT Emilia Romagna
Tagliatelle dolci PAT Emilia Romagna
Tagliatelle PAT Emilia Romagna
Tagliatelle verdi all’emiliana PAT Emilia Romagna
“L’usanza delle tagliatelle verdi è tipicamente emiliana. La “base” verde, che trionfa soprattutto a Reggio Emilia, serve anche per l’altra infinita varietà di pastasciutte e lasagne.
Tagliatelle verdi PAT Emilia Romagna
Tardùra o stracciatella PAT Emilia Romagna
Tigella modenese PAT Emilia Romagna
Tirotta con cipolla PAT Emilia Romagna
Topino d’Ognissanti PAT Emilia Romagna
Durante la festività dei morti e dei Santi è tradizione preparare un numero di biscottini a forma di topo pari al numero dei componenti della famiglia, cosicché ciascuno possa esorcizzare quanto successo in passato mangiando il topino.
Torta d’erbe PAT Emilia Romagna
Torta degli Ebrei o sfogliata PAT Emilia Romagna
Torta dei preti PAT Emilia Romagna
Torta dei preti – Veniva detta dei prèvi perché si faceva soprattutto per le sagre.
Torta di granturco PAT Emilia Romagna
Torta di mele PAT Emilia Romagna
Torta di pere PAT Emilia Romagna
Torta di prugne PAT Emilia Romagna
Torta di ricotta PAT Emilia Romagna
Torta di riso reggiana PAT Emilia Romagna
Torta di uva Termarina PAT Emilia Romagna
Torta ricciolina PAT Emilia Romagna
Torta ricciolina E’ una torta antica, pare che abbia origini rinascimentali e che le “tagliatelle fini” che ne decorano la superficie non siano altro che un omaggio alla bionda chioma di Lucrezia Borgia, signora del Castello Estense di Ferrara per quasi un ventennio.
Tortellacci di carnevale PAT Emilia Romagna
Tortellacci PAT Emilia Romagna
Tortelli alla lastra PAT Emilia Romagna
Da sempre considerato una delle prelibatezze delle terre della Romagna-Toscana, è sicuramente uno dei migliori alimenti “poveri” ottenuti dalla felice combinazione dei prodotti delle magre terre del crinale appenninico. Il tortello sulla lastra si mangia verso la fine dell’autunno, soprattutto per Ognissanti.
Tortelli coi rosolacci PAT Emilia Romagna
Tortelli con le ortiche PAT Emilia Romagna
Tortelli d’erbetta PAT Emilia Romagna
Si tratta di una minestra asciutta di involtini di sfoglia all’uovo ripieni di un impasto composto da spinaci, o bietole verdi, anche in abbinamento con aromi, condimento, formaggio e ricotta.
Tortelli di Carnevale PAT Emilia Romagna
Tortelli di farina di castagne PAT Emilia Romagna
Tortelli di mele PAT Emilia Romagna
Tortelli di patate PAT Emilia Romagna
Tortelli di ricotta alla piacentina PAT Emilia Romagna
Tortelli di San Giuseppe PAT Emilia Romagna
Tortelli di verza PAT Emilia Romagna
I tortelli di verza, tipici della cucina emiliana, sono caratterizzati da un ripieno che include verza, ricotta, parmigiano-reggiano, uova e spezie. La pasta fresca, che avvolge il ripieno, è spesso preparata con farina e uova.
Tortelli di zucca alla reggiana PAT Emilia Romagna
Nelle famiglie reggiane è tradizione preparare i tortelli come primo piatto della cena della Vigilia di Natale, eventualmente tortelli verdi e tortelli di zucca abbinati. Si vuole così proporre un piatto ricco e gustoso rispettando il precetto di magro della Vigilia.
Tortelli di zucca o cappellacci di zucca PAT Emilia Romagna
Tortelli ripieni con bietole o tortelli verdi alla reggiana PAT Emilia Romagna
Primo piatto costituito da pasta sfoglia ripiena di un impasto a base di bietola lessata o spinaci e/o ricotta del quale esistono numerose varianti, conditi solitamente con burro e salvia o con soffritto.
Tortellini di Bologna PAT Emilia Romagna
Tortellini PAT Emilia Romagna
Zabaione o zabaglione PAT Emilia Romagna
Zampanella PAT Emilia Romagna
Zuccherino montanaro bolognese PAT Emilia Romagna
Zuppa inglese PAT Emilia Romagna
I PAT vengono riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaaf) in ogni regione d’Italia e l’elenco dei riconoscimenti si arricchisce ogni anno di produzioni tipiche la cui origine si perde nel tempo. Al 2020 in Italia si contano più di 5000 Prodotti Agroalimentari Tradizionali. In Sardegna siamo a più di 200 e tra questi ritroviamo alcune tra le preparazioni più antiche e tradizionali dell’isola
Questi prodotti rappresentano un patrimonio vastissimo, spesso inesplorato e non facile da comunicare vista la sua immensa varietà, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) vanno ad integrarsi in un patrimonio agroalimentare, quello italiano, che insieme alle produzioni a marchio DOP e IGP è tra quelli di maggior qualità.