PAT VEGETALI ALLO STATO NATURALE o TRASFORMATI della Regione Emilia Romagna

Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) – EMILIA ROMAGNA

Prodotti vegetali della Regione EMILIA ROMAGNA

PRODOTTI VEGETALI ALLO STATO NATURALE O TRASFORMATI

Actinidia kiwi PAT Emilia Romagna

Questo frutto esotico è diventato assai diffuso e familiare in tutta la Romagna, perlopiù precollinare e della Piana; apprezzato per profumo, dolcezza e per quel delicato e tipico color verde-chiaro più o meno intenso.

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Aglio bianco piacentino PAT Emilia Romagna
Nel Piacentino, fino al XIX secolo, la coltivazione dell’aglio riguardava orti familiari. Le più antiche notizie statistiche relative alla produzione di pieno campo di aglio nell’area risalgono al 1922. Nel 1947 si costituì a Piacenza il Consorzio Provinciale Orticoltura avente un proprio marchio commerciale ed una specifica Sezione Economica Produttori di Aglio, il S.E.P.A., che…
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Albicocca Val Santerno PAT Emilia Romagna
Nel “L’albicocco” (Enrico Casini – Mario Neri, Edagricole 1964), la zona imolese veniva annoverata tra i principali centri di diffusione di questa drupacea in Italia. Imola e il suo comprensorio legano il proprio nome non solo a delle specifiche varietà, ma l’opera di studiosi, ricercatori, la competenza e la passione di tanti operatori agricoli, saldano…
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Antica varietà di ciliegia piacentina: Flamengo, Pavesi, Mora o Mora piacentina, Mori, Marasca di Villanova, Prima, Primissima, Smirne, Mora di Diolo, Albanotti PAT Emilia Romagna
L’istituto di Coltivazione Arboree della Facoltà di Agraria della Università Cattolica di Piacenza ha condotto accurate indagini fin dagli anni ’60 sulle caratteristiche delle antiche varietà locali di ciliegio (Fregoni M. 1962). Come risulta dall’indagine del CNR sulle cultivar di ciliegio diffuse in Italia (Baldini E. 1973 – successivamente integrato dal Prof. Roversi con le…
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Antiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia Romagna
Una tradizione legata alla coltivazione del castagno era quella conseguente alle operazioni necessarie per ottenere farina di castagno, che, conservata per buona parte dell’anno, costituiva l’alimento principale per la sopravvivenza delle popolazioni di montagna. Allo scopo erano presenti vicini ai castagneti, apposite costruzioni dette “castagnere”, piccoli edifici provvisti di un locale con forno da pane…
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Antiche varietà di Mela Ferrarese: Mela Abbondanza, Mela Imperatore, Durello PAT Emilia Romagna
La mela Abbondanza (Malus Communis Abbondanza). Matura la prima settimana di ottobre. Dà Frutti di medie dimensioni, ed è mediamente zuccherina; è resistente al freddo, il frutto è medio-grosso, leggermente asimmetrico e schiacciato. Presenta buccia cerosa verde-gialla con striature rosse sulla maggior parte del frutto. La Polpa è bianca crema, compatta, dolce, poco succosa, poco…
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Antiche varietà di olivo piacentino: Monte giogo, Vernasca PAT Emilia Romagna
La coltivazione dell’olivo nel territorio piacentino ha origini piuttosto antiche e documentate da numerose fonti storiche. In particolare, documenti catastali, inventari, leggi e disposizioni dell’Alto e Basso Medioevo dimostrano come questa specie fosse coltivata anche nel piacentino. Recentemente Ughini ed Al. (2001) riferiscono del ricevimento nella fascia altitudinale compresa tra 100 e 600 metri s.l.m….
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Antiche varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazza-cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco, spadone PAT Emilia Romagna
Negli Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia contenenti fatti, osservazioni e memorie sopra tutte le parti dell’economia campestre il Cavalier Re nel 1813, trattando dell’agricoltura del circondario di Piacenza, riporta il nome di “trentuno varietà di peri” alcune delle quali (Ammazza-cavallo, San Giovanni, Signore, Gnocco autunnale, Dalla coda torta, Spadone, Bianchetto, Limone, Butirro, Senza Grana, Turco)…
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Antiche varietà di vitigni reggiani: Redga, Sgavetta, Termarina, Scarsafoglia, Spergola, Rédga “Retica”, “Redega”, Sgavétta, Termarèina “Uva termarina”, “Tramarina”, “Romanino”, “Armanino”- Squarzafòja “Squarcia Foglia”, “Scarsa Foglia”- “Spergolina”, “Pellegrina”, “Sparglètta” PAT Emilia Romagna

La provincia di Reggio Emilia, situata nell’Emilia-Romagna, è ricca di tradizione vinicola e ospita diverse antiche varietà di vitigni, ciascuna con le sue caratteristiche distintive. Queste varietà, coltivate nella regione da secoli, hanno contribuito a plasmare il patrimonio enologico locale.

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Aspargo, aspargina,sparz,sparazena PAT Emilia Romagna
Le notizie storico-letterarie riguardanti gli aspargi di Ravenna risalgono ai tempi dei romani quando erano rinomati per le loro caratteristiche qualitative e commerciali ed in particolare per la notevole taglia (fino al peso di una libra per 3 turioni)). Nella fascia costiera ravennate è invalso e consolidato nel tempo l’uso civico della raccolta dell’aspargo, assieme…
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Cardo Gigante di Romagna PAT Emilia Romagna
E’ originario del Mediterraneo. Era coltivato già al tempo degli antichi Romani. Plinio nella sua “Storia Naturale”, lo annovera fra gli ortaggi pregiati. Come cardo gigante avorio senza spine pieno, la prima notizia appare su di un catalogo di sementi del 1951. Nel 1960, stesso catalogo, appare già come Gigante di Romagna, senza spine costa…
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Castagna reggiana, Massangaia, masangaia PAT Emilia Romagna
I frutti della castagna reggiana sono utilizzati per la produzione di farina e solo occasionalmente per il consumo fresco a causa della difficile eliminazione dell’”episperma”. La coltivazione di castagne è diffusa in Emilia-Romagna,ed in particolare nella provincia di Reggio Emilia. La castagna reggiana si riferisce a varietà locali coltivate nella zona o a prodotti derivati…
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Castagne arrosto al vino rosso, balush o ballotte PAT Emilia Romagna
E’ una preparazione tipicamente campagnola. Nelle sere invernale era facile trovare la famiglia di contadini accanto al fuoco del camino che gustava queste castagne profumate al vino. Nelle sere di veglia, quando il freddo si faceva maggiormente sentire, i contadini prendevano le castagne bollenti, le mettevano in una scodella e le ricoprivano di vino rosso “brusco”,…
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Castagne fresche e secche di Granaglione PAT Emilia Romagna
Il castagno, fornitore di un alimento di primaria importanza, diventa “albero del pane” destinato a sfamare intere popolazioni dell’Appennino e non solo. Anche nell’Alta Valle del Reno si diffonde la coltivazione della “Castanea Sativa”. La storia degli insediamenti dei castagneti in questi territori non è certa, si può desumere sia stato introdotto da centinaia d’anni…
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Castagne secche, cucciaroli, cuciarole, cuciarùl PAT Emilia Romagna
I piatti a base di “cucciaroli”- castagne secche- sono alla base di molte ricette, dettate dalle materie prime disponibili ma soprattutto dalla fantasia di chi doveva sfamare la famiglia. Fra le varie ricette ricordiamo: Cucciaroli con pane e Sapa/Saba: aggiungere nell’acqua di cottura dei cucciaroli, pane abbrustolito e un po’ di sapa e servire questo composto…
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Cicerchia PAT Emilia Romagna
Leguminosa da granella simile alla pianta dei ceci. Si semina in primavera. Al momento della raccolta (fine luglio-agosto) la pianta viene tagliata, lasciata ad essiccare poi trebbiata. Si procede alla pulitura dei semi quindi il prodotto viene confezionato con l’aggiunta di una foglia di alloro e alcuni grani di pepe per garantire una conservazione naturale…
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Ciliegia di Cesena, delle varietà: moretta di Cesena, durona di Cesena, durella, duroncina di Cesena, ciliegia del fiore, primaticcia PAT Emilia Romagna
E’ una varietà di ciliegia molto produttiva e di vigoria medio – elevata a portamento espanso. I frutti sono di forma medio – grossa, cordiforme; il colore è rosso nerastro, la loro consistenza è molto soda mentre la polpa è rossa e succosa, molto gradevole il sapore. Il periodo di maturazione avviene intorno alla seconda…
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Cocomero tipico di San Matteo della Decima PAT Emilia Romagna
Nel trattato di agricoltura di Piero De Crescenzi, traslato nella favella fiorentina, edito a Firenze nel 1478, si parla del cocomero come di un’erba selvatica nota, dal cui sugo si ricava un lassativo più o meno dolce, ma si ricorda anche l’utilità per gli sciatici, artritici e podagrici. Nel corso teorico pratico di agricoltura di…
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Corniola, cornina, cornuzza, barzizza, curnèna, curnòzza PAT Emilia Romagna
Questa varietà di ciliegia è piuttosto antica. Già nel 1665 l’agronomo bolognese Vincenzo Tanara, nel suo scritto “L’economia del cittadino in villa”, cita un autore latino minore, Servio, che testimonia che, le ciliegie “Cornee” erano presenti ancor prima che Plinio nel primo secolo avanti Cristo ne attestasse l’esistenza. Tra il Settecento e l’Ottocento è questa…
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Doppio concentrato di pomodoro PAT Emilia Romagna

Il doppio concentrato di pomodoro affonda le proprie radici agli inizi del ‘900 in Emilia Romagna, dove le aziende conserviere iniziarono a produrre i primi concentrati di pomodoro. Questo tipo di produzione nasceva da un’esigenza tutta italiana: quella di conservare inalterato nel tempo un prodotto deperibile come il pomodoro.

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Farina dolce di Granaglione, farina d’ castaggne PAT Emilia Romagna
Il castagno, fornitore di un alimento di primaria importanza, diventa “albero del pane” destinato a sfamare intere popolazioni dell’Appennino e non solo. Anche nell’Alta Valle del Reno si diffonde la coltivazione della “Castanea Sativa”. La storia degli insediamenti dei castagneti in questi territori non è certa, si può desumere sia stato introdotto da centinaia d’anni…
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Farro, Triticum dicoccum PAT Emilia Romagna
Pianta resistente e rustica, ha spiga compatta con lemmi aristati e due file di spighette unite al rachide. L’altezza della pianta è mediamente 130 cm. La cariosside ha una dimensione simile a quella di un chicco di grano, forma ovoidale, a frattura bianca farinosa e rivestita da glume e glumelle che, essendo aderenti, rendono necessaria…
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Fragola di Romagna PAT

In Romagna la coltura della fragola si è sviluppata fortemente a partire dal secondo dopoguerra. Risale al 1961 il primo Convegno Nazionale della Fragola, anno in cui l’Emilia-Romagna era la leader a livello nazionale di questa coltura. Allora i fragoleti erano a pieno titolo inseriti nel paesaggio rurale dell’entroterra. A Gambettola si tiene ormai da ventotto anni la “Sagra della fragola”.

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Germogli di pungitopo sott’olio PAT Emilia Romagna
Germogli di pungitopo, sale, acqua, olio, aromi. I germogli si raccolgono nei boschi e nelle macchie all’inizio della primavera, vengono scottati in acqua e aceto leggermente salata. Asciugati si aromatizzano e si mettono sott’olio sigillando i barattoli che vanno conservati al buio. Hanno un sapore gradevolmente amaro e comunque acquistano anche l’aroma delle spezie con…
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Loto di Romagna PAT Emilia Romagna
Il loto ha segnalato la propria presenza nei giardini di ville ed orti botanici di tutta Italia, conosciuto con lo pseudonimo di “cibo degli dei”, fino dalla fine del secolo scorso. Nel periodo fra le due guerre mondiali, il kaki ha trovato il suo primo utilizzo come coltura in frutteti commerciali dapprima in Campania, avendo…
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Marmellata di bacche di rosa canina PAT Emilia Romagna

La rosa canina è un arbusto spontaneo della Famiglia delle Rosacee. Fiori a 5 petali che sbocciano da maggio a luglio, mentre i “falsi frutti” rossi nascono in autunno. Oltre alle bacche venivano raccolti anche i fiori ed i loro petali utilizzati per i più svariati usi gastronomici, incluso la produzione del rosolio.

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Marmellata di more PAT Emilia Romagna
A base di more di rovo, zucchero e limone. E’ particolare l’utilizzo di more di gelso in sostituzione di quelle di rovo in alcune aree. Una volta raccolte le more si lavano e si bollono. Terminata la cottura i frutti vengono schiacciati e passati al setaccio per eliminare i semi. Al composto così ottenuto si…
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Marrone del Montefeltro PAT Emilia Romagna
Nel Montefeltro si producono marroni da una varietà locale chiamata “Gentile” e che può essere indicato come “Marrone del Montefeltro”. Frutto adatto al consumo fresco e per l’industria. Per descrivere questa varietà sono state identificate le caratteristiche di due suoi cloni (Botticella e Monte San Benedetto) dalle quali si sono desunti i seguenti elementi: pianta…
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Marrone di Campora PAT Emilia Romagna
È certamente da secoli presente in questa provincia in cui si è perfettamente adattata. Molto probabilmente era già diffusa ai tempi di Matilde di Canossa. Varietà citata più volte in pubblicazioni d’epoca a partire dagli anni ’10 ai ’30 del XX secolo, come molto interessante e meritevole di espansione. Nei secoli passati questa varietà veniva…
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Mela Campanina PAT Emilia Romagna
Tipica mela della bassa modenese, ben colorata e di pezzatura medio-piccola. Oltre che da consumo fresco è ottima da cuocere. I frutti del melo campanino sono piccoli con forma obloida costante, La buccia è molto spessa e poco cerosa, di colore giallo-verde che diventa rosso-verde nei frutti esposti ai raggi del sole. La polpa è…
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Mela Rosa Romana PAT Emilia Romagna
Il prodotto appena colto è consumabile come una qualsiasi mela, ma giunge alla sua maturazione completa – alta concentrazione di zuccheri- solamente dopo alcuni mesi passati in fruttario, intorno a febbraio-marzo La mela si raccoglie circa a metà ottobre quando gli amidi del frutto hanno già iniziato a trasformarsi in zuccheri. Dovrebbe essere conservata in…
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Melone di San Matteo Decima PAT Emilia Romagna

Il Melone di San Matteo Decima ha radici antiche, risalenti a secoli di coltivazione nelle fertili terre dell’Emilia-Romagna. La zona di San Matteo Decima, situata nella provincia di Bologna, è particolarmente favorevole alla crescita di questo frutto grazie al suo clima temperato e ai terreni ben drenati.

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Patata di Montescudo PAT Emilia Romagna
A parte le informazioni storiche di carattere generale (importata dall’America centro meridionale nel 1492), nel comune di Montescudo la patata si coltiva da secoli, la cui presenza è favorita dalle condizioni ottimali del terreno. E’ storia recente che durante la guerra la patata di Montescudo, allora maggiormente coltivata, abbia costituito una fonte importante di approvvigionamento…
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Patata di Montese PAT Emilia Romagna
Assieme alla farina di castagne, ai formaggi vaccini e ad alcuni prodotti della panificazione (come le Crescentine o Tigelle), la patata è stata per lunghi anni alla base dell’alimentazione contadina. La coltivazione della patata di Montese, prodotto da sempre molto apprezzato in ambito provinciale ed interprovinciale, è andata assumendo sempre maggior importanza negli anni recenti…
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Pera Scipiona PAT Emilia Romagna
Varietà di pera originaria dell’Inghilterra, da dove sarebbe stata introdotta in Romagna alla fine del XVIII secolo, ad opera del conte faentino Scipione Pasolini Zanelli. Tuttavia, i pomologi italiani di fine Ottocento non riscontrarono pere simili a Scipiona in Inghilterra, mentre da più parti si sono notate somiglianze con materiale francese, ed in particolare la…
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Pera volpina PAT Emilia Romagna
Qualcuno la considera originaria dell’Appennino tosco-emiliano. Un tempo era elemento presente nelle aie delle case rurali appenniniche. Oggi le piante sopravvissute costituiscono reperti da “archeologia arborea”. Negli anni di guerra, la pera volpina ha rappresentato un importante sostentamento per le popolazioni montane; le volpi ne andavano matte, da qui il bizzarro nome. Le piante madri…
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Pesca bella di Cesena PAT Emilia Romagna
E’ una pesca a polpa bianca caratterizzata da un bel sovracolore rosso fiammante uniforme, forma regolare, pezzatura medio-grossa (in media circonferenza di circa 20 cm e peso di 125 g) e di ottimo sapore. La cultivar è mediamente vigorosa, produttiva. La coltura è attuata prevalentemente nel cesenate in aree tradizionalmente vocate, dove le caratteristiche pedoclimatiche…
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Pesca Buco incavato PAT Emilia Romagna
Era il 1884, Giuseppe Gianstefani si recava come di consuetudine con il suo biroccio al mercato di Bologna, l’attuale mercato delle erbe. Finita la vendita della sua frutta andava generalmente a colazione all’albergo Tre Re. Qui, un giorno, gli accadde di vedere il cameriere che serviva ad una cliente delle pesche assai belle. Lo chiamò…
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Raperonzolo PAT Emilia Romagna
Sono piante erbacee perenni, che crescono prevalentemente nelle zone montane temperate di entrambi gli emisferi ai bordi delle strade e dei vicoli di campagna fino agli 800 metri di altezza. Frequente nei prati incolti, nei luoghi erbosi e boschivi dove il muschio la protegge dal freddo. In estate, all’epoca della fioritura, nei boschi e nei…
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Saba o sapa PAT Emilia Romagna
E’ tradizionalmente preparato nelle campagne dal secolo scorso fino alla fine degli anni Cinquanta. Saba è il termine dialettale usato in Emilia-Romagna per indicare questo prodotto a base di mosto, anche conosciuto con il nome Sapa. Nelle Georgicae è descritta in maniera accurata la tecnica enologica in uso nell’agro bolognese ai tempi di Columella, nella quale si…
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Sapore PAT Emilia Romagna
E’ un prodotto che nel dopo guerra, con l’avvento della produzione industriale, si rischiava di perdere la produzione. Da diversi anni si cerca di rivalorizzare in quanto unico e ineguagliabile. Già il nome conferma il suo sapore intenso. Antica marmellata diffusa un tempo in Romagna, conservata in piccole damigiane dal collo largo e usata come…
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Saporetto dell’Appennino reggiano PAT Emilia Romagna
Il Savurett rientra in pieno fra i prodotti matildizzabili, in quanto nasce dall’esigenza antica di conservare la frutta ed evitare la sua dispersione con la marcescenza. A tale bisogno si deve la nascita di marmellate, conserve, confetture e sciroppature, consumate poi nella dolciaria come ripieni di torte ed altre pietanze da farcire, oppure in accompagnamento. In tale…
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Stridoli o silene rigonfia PAT Emilia Romagna
Nel mondo mitologico greco-romano il Silenus, che vive in mezzo a selve, boschi e foreste, appare come un vecchio satiro, amante della musica, del suo flauto, del vino, quindi con il ventre sempre gonfio e tiepido. E’ facile così trovare un nesso preciso tra il Silenus del mito e la pianta dallo stesso nome botanico. Forse in passato…
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Sugali PAT Emilia Romagna
Sono dei budini realizzati con il mosto d’uva. Mosto d’uva, farina gialla, farina di frumento, pane grattugiato, semolino, scorza di limone e semi di anicini. Si mette a bollire il mosto d’uva per qualche ora e si aggiungono la farina e gli altri ingredienti. Si versa negli stampi e si conserva in frigorifero.ravennate.orissero il gusto…
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Sughi d’uva reggiani PAT Emilia Romagna
Si tratta di una sorta di budino fatto con il mosto dell’uva, zucchero e farina. Il mosto utilizzato di solito era quello ricavato da uva Lancellotta, tipico della regione di Reggio Emilia. Si fa bollire il mosto per parecchio tempo indi si aggiunge lentamente la farina e lo zucchero. Si cuoce ancora e lo si…
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Susina di Vignola PAT Emilia Romagna
Le prime testimonianze scritte che esplicitano la presenza della coltura del susino in Vignola risalgono alla fine del secolo scorso. Un primo documento è rappresentato da una lettera del Sindaco al direttore della cattedra ambulante di agraria di Modena, datata 22 luglio 1899; da essa si ricava che le coltivazioni legnose erano abbastanza sviluppate con…
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Susina Vaca Zebeo PAT Emilia Romagna
Il nome “Vacazza Zabeo” appare per la prima volta nel 1920 in un catalogo di vivaisti padovani, gli Sgaravatti di Saonara (PD). La definizione in Romagna di una prugna come “Vacca” sembra essere limitata alle prugne europee del tipo Regina Claudia (tale uso semantico non sembra essere diffuso in altre zone d’Italia). La sua presenza…
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Tartufo bianco PAT Emilia Romagna
La probabile origine del nome, ma non definitiva, è che tartufo derivasse da territùfru, volgarizzazione del tardo latino terrae tufer (escrescenza della terra), dove tufer sarebbe usato al posto di tuber. lo storico Giordano Berti, fondatore dell’Archivio Storico del Tartufo, ha dimostrato in modo convincente che il termine tartufo deriverebbe da terra tufule tubera. Il termine tartufo deriva quindi, secondo Berti, dalla…
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Tartufo bianco pregiato PAT Emilia Romagna
Tuber Magnatum Pico è la sua denominazione scientifica, ben conosciuto come trifola o, semplicemente, tartufo bianco pregiato. Caratteristiche del tubero: peridio liscio, per niente verrucoso, di forme non perfette, quasi arzigogolato, frastagliato, tendente al tondo in giovane età.  Alcuni esemplari sono piatti, fossili. La polpa passa dalla tonalità dell’ocra scuro al caffè, l’esterno è giallo ocra in piena…
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Tartufo nero di Fragno PAT Emilia Romagna
ll tartufo nero di Fragno è una varietà di tuber uncinatum, di raccolta autunnale. L’habitat nel quale cresce e si sviluppa il tartufo nero di Fragno è rappresentato da terreni morbidi, privi di ristagni d’acqua perché posti prevalentemente in pendenza, generalmente esposti a Nord, che si trovano ai margini o all’interno di boschi misti di latifoglie…
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Tartufo nero estivo PAT Emilia Romagna
Forma per lo più rotondeggiante, dimensione varia, ha peridio o scorza nera molto grossolana e polpa dal giallastro al bronzo, con velature chiare, numerose, arborescenti che compaiono dopo la cottura. L’odore è delicato e gradevole, ricorda le nocciole. Predilige terreni calcarei, vive in simbiosi con numerose specie forestali (querce, pini, faggi, frassini, carpini, noccioli,…). Matura…
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Tartufo nero pregiato PAT Emilia Romagna
Forma per lo più rotondeggiante, dimensioni variabili da una nocciola a una grossa patata. Emana profumo delicato e gradevole che lo rende particolarmente apprezzato. E’ preferibile consumarlo allo stato fresco. Matura da dicembre a marzo nei boschi caratterizzati da un discreto grado di naturalità e nelle tartufaie controllate e in quelle coltivate. Ha peridio o…
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I PAT vengono riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaaf) in ogni regione d’Italia e l’elenco dei riconoscimenti si arricchisce ogni anno di produzioni tipiche la cui origine si perde nel tempo. Al 2020 in Italia si contano più di 5000 Prodotti Agroalimentari Tradizionali. In Sardegna siamo a più di 200 e tra questi ritroviamo alcune tra le preparazioni più antiche e tradizionali dell’isola

Questi prodotti rappresentano un patrimonio vastissimo, spesso inesplorato e non facile da comunicare vista la sua immensa varietà, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) vanno ad integrarsi in un patrimonio agroalimentare, quello italiano, che insieme alle produzioni a marchio DOP e IGP è tra quelli di maggior qualità.

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