Paulonia – Jacaranda, Paulownia tomentosa

Caratteristiche botaniche:

Nome comune: Paulonia
Famiglia: Paulowniaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo

Foglie: le foglie sono grandi e le gemme a fiore sono visibili tutto l’inverno; sono opposte, tomentose sulla pagina inferiore e lunghe trenta centimetri. Il picciolo è tomentoso

Fiori: di colore bianco o lilla, profumatissimi, riuniti in grandi corimbi

Frutti: capsule ovali, ricoperte da una peluria dorata

Periodo di dispersione del polline: G F MA M G L A S O N D

Impollinazione: entomofila

Albero dal portamento maestoso e fioriture molto decorative, con foglie cuoriformi, tomentose, caducifolia, e che a fine primavera produce fiori di colore bianco o lilla, lunghezza 5–7 cm, profumatissimi, riuniti in grandi corimbi, eretti a pannocchia piramidale di 20–30 cm, fino a 50 cm.

I frutti autunnali, deiscenti settifragi, persistenti sui rami per tutto l’inverno, sono capsule ovoidali, del diametro di 4–5 cm, formate da due carpelli legnosi, prima di colore verde, e poi marrone scuro, contenenti al loro interno migliaia di semi alati, lunghi 3–4 mm, per una produzione complessiva, per pianta adulta, di milioni di semi. Dall’autunno, e per tutto l’inverno, permangono sui rami raccolti in corimbi, anche i boccioli dei fiori primaverili, protetti dai sepali del calice racchiusi a formare dei bottoni ricoperti da una peluria dorata. I boccioli non sopportano gli inverni troppo rigidi, e il gelo prolungato ne provoca la caduta.

Le peculiari caratteristiche botaniche ed ecologiche del genere Paulownia ne fanno un tipico albero “multifunzionale”, in grado di fornire contemporaneamente diversi tipi di prodotti e di servizi.

Citiamo di seguito le tre principali categorie di usi della Paulownia tomentosa:

  • ornamentale;
  • legno da lavorazione;
  • biomassa.

La specie fu importata in Europa intorno al 1800 dalla Compagnia olandese delle Indie orientali e nel corso dei secoli seguenti, in particolare nel XIX secolo, fu impiegata come pianta ornamentale nei giardini, nei parchi e nei viali di tutta l’Europa meridionale.

La leggerezza è tra le doti di spicco del suo legno, come delle altre specie del genere. Ha elevata flessibilità e durabilità, ma bassa rigidità. Questo lo rende inadatto per strutture che richiedono alta rigidità. I giapponesi lo apprezzano molto per questo ed anche perché ha una struttura uniforme che lo rende molto adatto per lavorazioni di precisione e non lascia passare l’umidità. Per queste caratteristiche viene usato per costruire mobili, come cassettoni e bauli, per gli strumenti musicali come il Sō (arpa orizzontale), per le scarpe e le maschere. Il legno di Paulownia tomentosa ha il suo impiego anche nel settore dell’edilizia per rivestimenti interni e serramenti, ma anche per la fabbricazione di mobili, pannelli truciolati e multistrato, tranciati, sfogliati, pasta da carta, arnie per le api, ed oggettistica varia.

Si tratta di una pianta che cresce molto velocemente ed ha il suo picco di crescita proprio nei primi tre anni di vita. Si adatta molto bene per questo alla produzione di biomassa per fini energetici. Le grandi quantità di materiale sono però penalizzate dal grande contenuto di acqua.

Al di fuori delle tre grandi categorie citiamo l’uso di foglie e fiori, con i quali si possono ricavare medicinali e pure mangime per il bestiame. Non di meno la fioritura è grande fonte di nettare per le api, le quali possono produrre miele esclusivamente da questa pianta. E ancora la funzione frangivento (data dall’ampia e folta chioma), le capacità fitodepurative (elevato prelievo di azoto dal terreno), l’estrazione di biossido di carbonio dall’aria (in quantità molto importanti data la velocità di crescita) ed infine l’intercettazione delle polveri grossolane grazie alla peluria che caratterizza le foglie di questa specie.

Pero corvino, Amelanchier canadensis

L’Amelanchier è un albero ornamentale, detto anche pero corvino o albero dei piccioni, che viene coltivato anche come albero da frutto un po’ ovunque nel frutteto, nei giardini, nei parchi pubblici e persino nell’orto. L’Amelanchier è una pianta caducifoglia della famiglia delle Rosacee, originaria dell’America del Nord e dell’Europa meridionale diffusa allo stato spontaneo…

Leggi di +

Ciliegio giapponese, Prunus serrulata Kanzan

Prunus serrulata è un piccolo albero a fiore doppio bianco, a coppa, seguiti da piccoli frutti rosso magenta, presumilmente non una specie, bensì un’antica forma varietale, introdotta in Europa da Canton nel 1822, e primo ciliegio giapponese a essere piantato in un giardino inglese. La sua fioritura, nei climi freschi, cade in aprile-maggio, ma…

Leggi di +

Lavanda, Lavandula angustifolia

Lavanda Il nome comune “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino del verbo “lavare” (lavandus, lavanda, lavandum = “che deve essere lavato”) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere…

Leggi di +

Carpino Nero, Ostrya carpinifolia

Il Carpino nero o Carpinella, pianta originaria dell’Europa sud-orientale, si trova in un vasto areale che va dalla Francia medidionale, all’Italia, Balcani fino al medio Oriente e al Caucaso. Presenta elevata adattabilità ecologica, e in Italia è dissuso nelle zone collinari e montane fino a 1300 metri. Foma bellissimi boschi su tutte le Prealpi calcaree.

Leggi di +

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *