Pecorino foggiano PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Il pecorino foggiano è un formaggio grasso derivato dal latte di pecora, di breve, media o lunga stagionatura, a pasta dura. Formaggio di piccole o grandi dimensioni, di breve o lunga stagionatura. Tipico per la piccantezza che assume con la stagionatura. Prodotto in un territorio dove l’influenza del mare si fa sentire. Forma cilindrica a facce piane e scalzo leggermente convesso. Il peso varia da 2 a 7 kg. Stagionatura di almeno 2 mesi per il formaggio fresco, 6 mesi per quello stagionato.

TECNOLOGIA DI LAVORAZIONE

Il latte crudo, alla temperatura di 37-40°, viene addizionato con caglio di agnello o di capretto. La rottura della cagliata, presamica, avviene con il “m’natur”, un bastone di legno, alle dimensioni di un chicco di grano. L’estrazione della pasta è a mano, dopodiché viene posta nei classici giunchi. Salatura a secco.

CARATTERISTICHE DEL FORMAGGIO

Nel formaggio di breve stagionatura la crosta è dura, di colore paglierino, con pasta morbida, di colore paglierino chiaro e occhiatura di dimensione fine, regolarmente distribuita. Nel formaggio a lunga stagionatura la crosta è dura, rugosa, di colore paglierino scuro o marrone; la pasta è dura, di colore paglierino scuro, l’occhiatura è di dimensione fine media, regolarmente distribuita.

TRADIZIONALITÀ

Pare che questo formaggio venga citato già ai tempi dei greci, presenti sul territorio. Anticamente era noto per la piccantezza, per le dimensioni piuttosto grandi e per il latte, proveniente da pecore incrociate con le Merinos. Documentazioni più recenti lo distinguono da altri formaggi a latte ovino anche per la sua longevità.

Territorio

Puglia, provincia di Foggia, in particolare nel territorio garganico.

Marasciuli PAT

Con il termine “Marasciuolo” viene indicata la ruchetta violacea Diplotaxis erucoides (sin. Sinapis erucoides L.). Appartiene alla famiglia delle Cruciferae (= Brassicaceae). Il nome del genere trae origine dal greco “diplos” = doppio e “taxis” = fila, per la disposizione dei semi nella siliqua in due file. Il nome specifico si riferisce alla somiglianza con le piante del genere Eruca….

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Cazzateddhra di Nardò PAT

Semplici panetti insaporiti con olio di frantoio e nobilitati dal pepe nero (spezia che, può sembrare strano, un tempo non molto lontano costituiva un lusso che davvero di rado i ceti popolari si potevano permettere).

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