Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Il pecorino maturato in grotta ha forma tendente all’ovale. La pasta è tra il bianco e il paglierino, leggermente burrosa e di sapore dolce leggermente piccante. Esternamente è giallo e risulta più marcato e carico dopo la maturazione in grotta. Generalmente vengono “ingrottati” formaggi semistagionati, prodotti con latte ovino. Per la realizzazione di questo formaggio è fondamentale il caglio vegetale che gli conferisce una nota dolce e amara insieme. Per la conservazione in alcuni casi, viene posto con olio e foglie di alloro. I pecorini vengono calati nel fresco delle grotte a fine luglio. Le forme poste in sacchi di cotone a gruppi di quattordici sono poi collocate in un anfratto della miniera vicino al lago sulfureo che occupa la parte più umida delle grotte. Ai primi di novembre il formaggio viene estratto ed ha acquisito un aroma inconfondibile: deciso, saporito.
Curiosità – Una particolarità di questo formaggio di grotta sta nel suo difficile reperimento. È infatti possibile acquistarlo esclusivamente dalla locale Pro Loco principalmente in occasione della tradizionale “Festa dei Vignaiuoli”.
Viene consumato in purezza o abbinato ai sapori dolci del miele e delle marmellate di frutta o dopo 5-6 mesi può essere usato anche grattugiato. Ottimo alleato in cucina per la preparazione di diversi piatti tipici: i passatelli con il formaggio di grotta nel forlivese o in altre “minestre” romagnole come cappelletti e tortelli o grattugiato nei gratinati. Va accompagnato con vini dotati di struttura e grande morbidezza (es. Sangiovese di Romagna di 6/8 anni). È indicato l’abbinamento con vini passiti (Albana di Romagna passito).
Tradizionalità
Viene prodotto da oltre 30 anni all’interno delle antiche grotte solfuree di Predappio Alta, un grande complesso di caverne scavate nella montagna, che rappresentano la più vasta solfara romagnola, utilizzate da secoli per estrarre lo zolfo.
Territorio di produzione: Provincia di Forlì-Cesena. Il processo di stagionatura avviene nelle “grotte sulfuree” di Predappio Alta.
Basotti PAT Emilia Romagna
Si tratta di pasta fresca fatta in casa del tipo “tagliolini”, cotti in brodo e ripassati in forno con l’aggiunta di formaggio, pane grattugiato e brodo fino a completa essiccazione di quest’ultimo. Si dispongono a strati i tagliolini precedentemente ammollati nel brodo in una larga teglia di rame riempita di brodo. Si cuociono a forno…
Nocino PAT Emilia Romagna
Il primo ricordo del nocino proviene dalla tradizione nordica e più precisamente dall’antica Britannia, ove si celebrava con speciale solennità la festa di S. Giovanni. Infatti, “la notte di mezza estate” era l’inizio della raccolta e della preparazione di liquore con il mallo della drupa, nella sua migliore condizione di utilizzo. Più recentemente la sua…
Ossobuco PAT Emilia Romagna
Ossobuco, sedano, carote, cipolla, prezzemolo, olio extra vergine di oliva, salsa di pomodoro. In una casseruola, fate sciogliere il burro e mettete a rosolare il battuto di grasso di prosciutto e il trito di una cipolla, una carotina e un gambo di sedano. Quando il trito è appassito, aggiungete gli ossibuchi infarinati e lasciateli insaporire…