Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
fiasca, spadona di Cesena, pera del Colle
Frutto a polpa bianco verdognola, tessitura medio fine, tenera, molto succosa, molto zuccherina, leggermente acidula; matura da dicembre a febbraio; dotata di buona conservabilità, questa pera viene consumata tal quale o destinata a prodotti e piatti tradizionali del territorio. Curiosità: Adatta per il consumo fresco, vista la polpa tenera, abbastanza fine, succosa e leggermente aromatica. Conservabilità medio-elevata
Tradizionalità
Varietà di pera originaria dell’Inghilterra, da dove sarebbe stata introdotta in Romagna alla fine del XVIII secolo, ad opera del conte faentino Scipione Pasolini Zanelli. Tuttavia, i pomologi italiani di fine Ottocento non riscontrarono pere simili a Scipiona in Inghilterra, mentre da più parti si sono notate somiglianze con materiale francese, ed in particolare la pera Longe Vert. Scipiona ha rappresentato la migliore pera per il mercato da consumo fresco per più di un secolo sul territorio regionale, soprattutto nelle province orientali, da cui si è poi diffusa in tutta Italia.
Referenze bibliografiche
- Touring Club Italiano, Guida Gastronomica D’Italia, Milano 1931;
- Libero Ercolani, Vocabolario romagnolo –italiano, italiano – romagnolo, Ravenna, Edizioni del Girasole, 2002 (prima edizione 1971);
- Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978;
- Goia G., Gerbaldi G. (1935) – I frutteti di orientamento per lo studio delle varietà . Cattedra Ambulante di Agricoltura, Ravenna;
- Ispettorato compartimentale dell’agricoltura per l’Emilia-Romagna (1947) – Atti Convegno Ricostruzione agricola e forestale”. Tipografia Luigi Parma, Bologna.
Territorio di produzione
Provincie di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena.
Culatello PAT Emilia Romagna
Cavoli ripieni PAT Emilia Romagna
Pappardelle PAT Emilia Romagna
Si usava la “rotella” anche par al parpadeli, specie di tagliatelle larghe, all’uovo, che si potevano mangiare in brodo di carne (come in casa mia); oppure condire asciutte, con sugo vegetale o ragù di carne, dopo aver bollito in acqua, naturalmente. Prima d’incidere, si tendeva a spolverare di formaggio la sfoglia.