Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Pesca a pasta bianca, con “gota” rossa una volta matura; somiglia alla regina di Londa ma è più grossa di questa e inoltre matura prima pur essendo una pesca a maturazione tardiva ed alquanto scalare. È una pesca molto succosa e di ottime qualità organolettiche. La pianta è di vigoria molto elevata; la produttività è buona. Necessita di sesti piuttosto ampi per garantire buone produzioni e di diradamento dei frutti per migliorarne la qualità. Matura a fine agosto, primi di settembre.
Tradizionalità
Fu ottenuta casualmente da seme nel 1930 presso il frutteto del sig. Michelini (da cui il nome) a Borghetto Santo Spirito (SV), da qui si diffuse poi anche in Toscana. Molto diffusa in passato soprattutto in Piemonte. Nel 1964 la produzione era di circa 120.000 q pari al 0,9% della produzione nazionale. Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutale e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).
Produzione: Una volta molto diffusa, è oggi difficile trovare partite di questa pesca in commercio. Le aziende che producono la pesca Michelini sono solo due. Non è stato possibile rilevarne il quantitativo prodotto perché marginale rispetto agli altri prodotti dell’azienda.
Territorio interessato alla produzione:
Valdarno aretino e fiorentino, province di Arezzo e Firenze.
Pecorino a latte crudo della Montagna Pistoiese PAT Toscana
Si presenta in pezzature che vanno dagli 800 gr a 1,5 kg; le forme sono tonde, con diametro tra i 18 e i 20 cm e colore giallo paglierino. La pasta è salata, di colore beige e consistenza morbida. Il latte viene filtrato, versato in una caldaia in rame stagnato per la formazione della cagliata…
Grano marzolo del Melo PAT Toscana
Il grano marzolo del Melo è caratterizzato da paglia di colore chiaro, grossa e alta, la spiga è pungente e la forma del chicco quella tipica del grano. La farina è indicata sia per la produzione del pane integrale, sia per la pasta fresca fatta in casa. Il grano viene seminato in Marzo (da li…
Olio di Olivastra scarlinese PAT Toscana
La coltivazione dell’olivastra scarlinese segue metodi tradizionali sia per quanto riguarda le lavorazioni del terreno che per la difesa fitosanitaria. La raccolta è manuale. L’olio si produce da ottobre a dicembre, con rese generalmente modeste per un basso rapporto polpa/nocciolo dell’oliva.