Pesca poppa di venere PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Pesca a pasta bianca, di grandi dimensioni, buccia verde rossastra, caratterizzata da un umbone dritto e sviluppato, che somiglia ad un capezzolo, da cui il nome della varietà; la polpa bianca striata di rosso è succosa, profumata e dolce; matura a settembre. La pianta è molto vigorosa e molto resistente agli agenti patogeni.

Metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura

Raccolta, selezione, confezionamento ,effettuate manualmente e con la dovuta cautela, come per le altre varietà di pesche sensibili alle manipolazioni.

Osservazioni sulla tradizionalità

Pressocché scomparsa dall’attività di coltivazione destinata alla commercializzazione, un tempo era diffusa in tutta Italia. Attualmente è oggetto, nel più generale processo di rivalutazione dei frutti antichi e delle varietà a pasta bianca di pesca, di un recupero vivaistico che prelude ad un ritorno sul mercato anche in regione Campania, dove le superiori caratteristiche organolettiche sono attestate già nell’800.

Territorio di produzione

Area napoletana e del Vesuvio, area flegrea, area vesuviana.

Peperone imbottito PAT

Peperoni di grande taglia, quadrati o lunghi, solitamente rossi o gialli, di varietà non amare né piccanti, svuotati di picciolo e semi e ripieni di mollica di pane raffermo rinvenuta nell’acqua, carne tritata, pepe, sale, prezzemolo tritato, uovo e parmigiano grattugiato. Esistono comunque numerose varianti che tolgono ad esempio la carne tritata ed aggiungono alici…
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Mela capodiciuccio PAT Campania

La mela “Capodiciuccio”, o “cap’e ciucce”, tipica delle aree interne delle province di Avellino e Salerno è chiamata così per le sue grosse dimensioni. Il frutto è, infatti, piuttosto grande, ha una forma tendente al cono e il colore della buccia tendente al giallo. è particolarmente apprezzata per il suo gusto molto particolare e raffinato,…
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Albicocca del Vesuvio PAT

Una delle prime testimonianze sulla presenza dell’albicocco in Campania la dobbiamo allo scienziato napoletano Gian Battista Della Porta che, nel 1583, nell’opera Suae Villae Pomarium ci parla di due tipi di albicocche: le “bericocche” e le più pregiate “crisomele”. Da questo antico termine deriverebbe il napoletano “crisommole” ancora oggi usato per indicare le albicocche. Nel…
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