Pesce e agnello di pasta di mandorle PAT Puglia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Pasta di mandorla, ripiena e foggiata a forma di pesce o agnellino. Gli ingredienti sono: mandorle pelate e zucchero per la pasta di mandorle; confettura di pere o marmellata di agrumi, faldacchiera ( in sostanza zabaione cotto), cioccolato fondente e, facoltativamente, canditi d’agrumi.

Si macinano le mandorle con un uguale quantitativo di zucchero si stempera con un poco d’acqua e si mette a cuocere il tutto in una casseruola a fuoco moderato, sino a quando l’impasto si stacca dalle pareti della casseruola. Quando l’impasto è freddo si stende con il matterello sino allo spessore di circa un centimetro e si fodera lo stampo in gesso a forma d’agnellino accovacciato o di pesce precedentemente spolverato di zucchero a velo. Si farcisce con la marmellata, pezzetti di cioccolato fondente e faldacchiera. Si ricopre con altra pasta di mandorle e si capovolge su vassoi in cartone per alimenti o cestini in legno, quindi viene decorato. L’agnellino, viene decorato con della pasta di mandorle stemperata con albume d’uovo, che, passando attraverso il beccuccio di una siringa per pasticcere, produce un decoro piacevolissimo ed efficace, in quanto molto simile ad un vero vello d’agnello. Si applica la faccia dell’agnellino, ( si acquistano nei negozi di articoli per pasticcerie, di varie misure) e si completa con confettini argentati, nastrino, bandierina recante spesso i simboli della Pasqua e si ricopre con un foglio di cellophane trasparente.

Elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni

L’agnellino di pasta di mandorle, è un dolce tipico della Pasqua. Per Natale, invece, con gli stessi ingredienti e con lo stesso procedimento si realizza il pesce. L’agnello, nella simbologia cristiana, rappresenta il sacrificio di Cristo; il pesce, Cristo e la Ragione.

Questo dolce, in entrambe le forme, viene storicamente(almeno dalla fine dell’ottocento)  confezionato dalle suore del Monastero benedettino di san Giovanni Evangelista di Lecce e per la sua squisitezza è richiesto in tutt’Italia e all’estero. Per la sua prelibatezza e per l’elevato costo era detto: “tuce te li signori” dolce per signori. Da almeno 50 anni viene preparato nella quasi totalità delle pasticcerie di Lecce e Provincia. E’ un dolce che compare praticamente in tutte le pubblicazioni di cucina salentina, fra queste:

Dolci bocconi di Puglia, di Luigi Sada Edizioni del Centro Librario, 1981 pag. 63 e 83.   

Territorio

Provincia di Lecce.

Friselle di orzo e grano PAT

Pane per lunga conservazione, biscottato da coloro crema (frise di grano) a marroncino chiaro (frise di orzo), hanno forma di dischi dello spessore di 2-4 cm e diametro di 8 – 15 cm. I materiali base sono: farina 00, per le frise di grano; farina di orzo per le frise di orzo. L’impasto con acqua e…

Leggi di +

Pasta con cavolfiore PAT

Pasta e cavoli rappresenta l’emblema della regione Puglia: un primo piatto semplice e pratico da preparare ma soprattutto economico, che riesce a soddisfare i palati di grandi e piccini. Anche i più piccoli potranno innamorarsi delle verdure, grazie alla dolcezza di questo prodotto e al suo sapore non troppo forte. Formato da ingredienti che si possono trovare quotidianamente in maniera molto semplice, il piatto…

Leggi di +

Manteca PAT

Formaggio di latte di vacca a doppia panna, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata. Una volta per mantenere il burro si usava avvolgerlo nella pasta filata, che lo isolava dall’aria. Oggi il Manteca è un formaggio molto richiesto perché conserva gli aromi naturali del latte e della panna. Molto apprezzato anche al…

Leggi di +

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *