Piada coi ciccioli PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

piadone coi ciccioli, spianata con i ciccioli, pizza con i ciccioli, piê con i grasul, piadôn cun i grasul, scacina coi cicle

Farina, ciccioli freschi, uova, strutto. Si lavora la pasta di pane con strutto fresco, si uniscono all’impasto i ciccioli sbriciolati (o lardelli di pancetta già rosolati in padella). Si tira l’impasto alto 1 centimetro, si stende nella teglia unta di strutto, sulla superficie si formano con le nocche delle dita tante piccole cavità, si condisce con fiocchetti di strutto e grani di sale grosso. Si cuoce per una ventina di minuti in forno caldo a 180-190°C e si mangia sia calda sia fredda.

Tradizionalità

Ricercata in Romagna, dove in molti la considerano un boccone prelibato, la piada con i ciccioli o piadone, nota come la «piè cun i grassùl».

Curiosità

“Chi vuol consumà la farina, – Ch’u facci i tortej e la scacina!”

Referenze bibliografiche

  • Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978;
  • Primo Placci, Mangiari d’altri tempi nella Romagna popolare, 1978 – Walberti Edizioni Lugo;
  • Giovanni Manzoni, Così si mangiava in Romagna1977 Walberti Edizioni;
  • Liliana Babbi Cappelletti, Civiltà della tavola contadina in Romagna, 1993 Idealibri s.r.l. Milano;
  • Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
  • Corrado Contoli, Guida alla veritiera cucina romagnola, 1963 – Calderini Edizioni;
  • Libero Ercolani, Vocabolario romagnolo – italiano, italiano – romagnolo, Ravenna, Edizioni del Girasole, 2002 (prima edizione 1971);
  • Luciano De Nardis (al secolo Livio Carloni), A la garboja, in “La Piê”, 15 (1946), n. 2: 4-6.

Territorio di produzione

Provincie della Romagna.

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