Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
piada fritta, piada in padella, pié fretta, pjê freta, pieda fréta, piê freta
Pasta del pane lievitata, strutto; se la si vuole rendere più saporita, s’intride la farina con le uova e con un po’ di grasso di maiale. Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida. Sul tagliere preparare il cumulo della farina a fontana, versare il lievito sciolto, il sale e impastare bene con latte e acqua fino ad ottenere un impasto piuttosto elastico. Lasciare lievitare per qualche ora in luogo tiepido. Fare una sfoglia non troppo sottile, tagliarla a rombi e friggere in abbondante strutto o olio.
Tradizionalità
Nelle campagne, si faceva la pieda fréta quando le provviste di strutto erano abbondanti. Per carnevale, la padella si faceva lavorare comunque, per fare al piadeni, impreziosite dalle uova e dal latte.
Referenze bibliografiche
- Sassi, “Alla tavola dei romagnoli”, Riviera Romagnola, n. 9, 28 febbraio 1925;
- Cavazzuti, Di alcune usanze popolari delle Alfonsine e della zona limitrofa della Romagna Bassa, Società Tipo-Editrice Ravennate dei Mutilati, Ravenna 1934;
- De Nardis (al secolo Livio Carloni), A la garboja, in “La Piê”, 1958, Pag. 4-6;
- Contoli, Guida alla veritiera cucina romagnola, 1963 – Calderini Edizioni;
- Placci, Mangiari d’altri tempi nella romagna popolare, 1978 – Walberti Edizioni Lugo (RA);
- Tonelli, A tavola con il contadino romagnolo, 1986 – Grafiche Galeati Imola.
Territorio di produzione
Provincie della Romagna.
Canestrelli PAT Emilia Romagna
Antiche varietà di uva da tavola piacentina: Verdea, Bianchetta di Bacedasco, Bianchetta di Diolo, Bersgano Bianco e Rosso PAT Emilia Romagna
L’istituto di Coltivazione Arboree della Facoltà di Agraria della Università Cattolica di Piacenza ha condotto accurate indagini, fin dagli anni ’60, elencando e descrivendo i vitigni di uva da tavola segnalati come autoctoni in provincia di Piacenza (Fregoni M. 1963).