Pizza sucia PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Torta ottenuta utilizzando la pasta del pane, composta da farina, lievito e acqua con l’aggiunta di noci, nocciole, pinoli, mandorle, fichi secchi, uva passita, canditi artigianali, miele, qualche pezzetto di cioccolato amaro, mosto cotto e un pò di rhum.

METODO DI PRODUZIONE

La sera precedente la cottura, si pongono in una terrina le noci, le mandorle, le nocciole, i pinoli, i fichi secchi, l’uvetta, i canditi e qualche pezzo di cioccolato amaro. Si bagna il tutto con un po’ di liquore, il rhum, si aggiunge il miele per amalgamare il composto e si lascia riposare per una notte. Il giorno dopo si unisce al composto la pasta lievitata del pane, cercando di formare un impasto omogeneo, aggiungendoci anche il mosto cotto. Gli ingredienti, mossi sempre da un cucchiaio di legno, vengono posti in una teglia unta con strutto e cotti nel forno a legna per più di un’ora a temperatura non molto elevata.

CENNI STORICI

Dolce della tradizione povera contadina, realizzato utilizzando ingredienti provenienti dalla campagna. Sucia in dialetto contiglianese significa sporca, pertanto, la denominazione è legata all’utilizzo di tanti ingredienti diversi e tutti particolarmente calorici. È il dolce tipico delle festività natalizie, realizzato con tutta la frutta secca che riempiva le dispense e che, oltre ad essere simbolo di abbondanza, era considerata ben augurante per l’inizio di un nuovo anno.

Territorio di produzione

Provincia di Rieti: Contigliano


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