Polentine PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

Biscotti a base di farina di mais, farina bianca, burro, zucchero, uova. Mescolare bene insieme la farina di mais, gr. 350 di farina bianca, il lievito (nella dose adatta per un kg di farina) e lo zucchero; impastare poi gr.300 di burro fatto fondere o molto molle, due tuorli ben freschi e latte tiepido, tanto quanto ne occorre per avere una pasta di giusta consistenza. Lavorare bene la pasta e stendere poi una sfoglia alta circa mezzo centimetro. Con stampini vari ricavare dalla pasta tante formelle; disporle su una placca imburrata e infarinata e poi cuocere le “polentine” in forno a calore medio. Volendo conservarle metterle in scatole di latta o in vasi.

Referenze bibliografiche

  • Gosetti della Salda Anna, Le ricette regionali italiane, Milano, La cucina italiana, 1967;
  • M.A. Iori Galluzzi- N. Iori, La cucina reggiana , Padova, Franco Muzzio editore, 1987.

Territorio di produzione

Provincia di Reggio Emilia.

Cascio pecorino lievito PAT Emilia Romagna

Formaggio prodotto con latte intero di pecora, coagulato con caglio (“priso”) di capretto e/o agnello, stagionato per un periodo variabile dai 20 ai 30 giorni, del peso di Kg 1,5, a forma la cui pasta, bianca e semidura, presenta una diffusa occhiatura.

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Albicocca Val Santerno PAT Emilia Romagna

Nel “L’albicocco” (Enrico Casini – Mario Neri, Edagricole 1964), la zona imolese veniva annoverata tra i principali centri di diffusione di questa drupacea in Italia. Imola e il suo comprensorio legano il proprio nome non solo a delle specifiche varietà, ma l’opera di studiosi, ricercatori, la competenza e la passione di tanti operatori agricoli, saldano…

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Ossobuco PAT Emilia Romagna

Ossobuco, sedano, carote, cipolla, prezzemolo, olio extra vergine di oliva, salsa di pomodoro. In una casseruola, fate sciogliere il burro e mettete a rosolare il battuto di grasso di prosciutto e il trito di una cipolla, una carotina e un gambo di sedano. Quando il trito è appassito, aggiungete gli ossibuchi infarinati e lasciateli insaporire…

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