Il Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand, è un’opera monumentale di Jan van Eyck (e del misterioso Hubert van Eyck), dipinta tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand, dove si trova tutt’oggi. Si tratta di un polittico apribile composto da dodici pannelli di legno di quercia, otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso. La tecnica usata è la pittura a olio e le misure totali sono 375×258 cm da aperto.
La maggior parte delle informazioni sul polittico deriva dall’iscrizione sulla cornice e qualche riscontro indiretto. Sull’iscrizione si riporta come fosse stato iniziato dal pittore Hubertus Eyck, “il maggiore mai vissuto”, e completato dal fratello Jan, “secondo nell’arte”, su incarico di Josse Vijd, che glielo affidò il 6 maggio, mentre alcune lettere in rosso, se lette come cifre romane, compongono la data 1432. Dalla lastra tombale di Hubert, nell’antica abbazia di San Bavone a Gand, si sa che egli morì nel 1426, ma questa figura ha assunto contorni leggendari, nell’impossibilità di distinguere la sua mano “maior quo nemo repertus” da quella di Jan, che invece è ben documentato. La mancanza di opere certe di Hubert ha infatti impedito di trovare risposte soddisfacenti alla questione della sua attribuzione.
La critica sembra oggi propensa ad attribuire a Hubert la concezione ed in parte l’esecuzione della tavola con l’Adorazione e delle tre tavole sovrastanti, mentre tutto il resto venne eseguito dal fratello Jan che vi lavorò a fasi alterne; ciò spiegherebbe l’evidente carattere di disomogeneità tra i vari scomparti, che per essere pienamente apprezzati devono essere analizzati singolarmente.
Dipinto a olio su 12 pannelli di legno di quercia, mette in scena il tema della Redenzione su due registri. Quello inferiore è incentrato sull’Agnello simbolo di Cristo, adorato nel giardino del Paradiso da Angeli, Santi, Buoni Giudici, Cavalieri di Cristo, Eremiti, Pellegrini. Il registro superiore si dispone attorno ad una figura maschile in trono, che alcuni hanno identificato con Dio Padre, altri con Cristo Re. Accanto a lui, la Vergine Maria e Giovanni Battista attorniati da gruppi di angeli cantori e musicanti, per giungere nei pannelli più esterni ad Adamo ed Eva, nudi e distanti tra loro.
L’Agnello mistico
Il grande pannello centrale del registro inferiore ritrae l’Agnello mistico posto sopra un grande altare costruito su una collinetta. Intorno ad esso si trovano poi due ali di angeli in adorazione. Una colomba vola in alto e irradia la scena con i raggi solari. In primo piano di fronte all’altare nasce una fonte. Quattro gruppi di fedeli adoranti sono infine riuniti lateralmente nei quattro angoli della scena ambientata in un ampio paesaggio disteso.
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Salutata da Albrecht Dürer come un’opera “immensamente preziosa e stupendamente bella”, nei secoli il polittico non ha avuto vita facile: ha subito smembramenti e mutilazioni per i motivi più vari, dai nudi “troppo conturbanti” di Adamo ed Eva spostati in sacrestia, al furto nel 1934 di un pannello mai più ritrovato; è stato merce di scambio tra Germania e Belgio dopo la Grande Guerra, poi sequestrato da Hitler e sepolto in una miniera di sale negli anni Quaranta.
Villa Ghellini Dall’Olmo a Villaverla (VI)
L’opera, progettata nel 1664, risulta incompiuta, in particolare nell’ala settentrionale, perché i lavori si interruppero nel 1679 a causa della morte dell’architetto e dei problemi finanziari della famiglia che l’aveva commissionata. La facciata principale del palazzo è all’interno di un cortile a cui si accede dall’ingresso occidentale attraverso un’ampia arcata.
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Il ritratto venne commissionato dallo stesso Agnolo Doni, ricco mercante e mecenate fiorentino, assieme a un ritratto della moglie Maddalena Strozzi, dopo il matrimonio nel 1503. Lo stesso Doni aveva commissionato a Michelangelo il famoso Tondo Doni, oggi agli Uffizi.
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