Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Pollo di razza Romagnola Il pollo romagnolo è una razza primitiva, di taglia un po’ inferiore alla media; il gallo pesa dai 2 ai 2,5 kg e ha colori vivaci, la gallina, invece, pesa circa 2 kg e può deporre fino a 150 uova all’anno.I pulcini sono molto precoci e rustici.
La carne è sapida le uova dal guscio bianco di circa 60 g di peso, hanno maggiore quantità di tuorlo rispetto all’albume e quindi sono ideali per la preparazione della “Sfoglia”. Il piumaggio è piuttosto uniforme per la taglia ma estremamente difforme per livrea, colore dei tarsi e della pelle. La colorazione del piumaggio è molto varia: oro fiocchi neri, argento fiocchi neri, moschettata oro ed argento, collo oro molto scuro, bianca, sparviero (le colorazioni non vengono selezionate singolarmente e vengono mantenute tradizionalmente in promiscuità).
È un pollo molto robusto, da pascolo, da vita all’aperto e resistente alle intemperie e alle avversità ambientali (anche nelle notti più fredde dell’inverno dorme sugli alberi, scendendo alle prime luci alla ricerca del cibo).
Tradizionalità
In quello che fu l’Impero Romano chiamato Flaminia, era diffusa una razza primitiva di pollo piuttosto uniforme nei caratteri, di taglia un poco sotto la media, da alcuni definita il tipo perfetto della gallina di fattoria e per i campi estesi. Il pollo romagnolo era diffuso in tutta la Romagna e la sua presenza è collegata soprattutto all’intensità della presenza mezzadrile. Negli anni ’30 la razza è stata oggetto di selezione da parte della Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo e dell’Ispettorato Agricoltura di Ravenna.
Considerato estinto fino a qualche anno fa, è stato salvato dalla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Parma, partendo da un nucleo di polli allevati nel ravennate. Con il progetto “Agrobiodiversità in Provincia di Forlì-Cesena” si è riportato il pollo romagnolo nel territorio della Provincia di Forlì-Cesena, attraverso una convenzione con l’Università di Parma per la fornitura di uova e l’assistenza per la riproduzione a livello di aziende locale nell’ambito del progetto per “Agricoltori Custodi di vecchie razze e varietà”.
Bibliografiche
- Cortese M. Pollicoltura familiare ed industriale, Ed. Ulrico Hoepli, Milano,
- Trevisani G. “Pollicoltura” – Hoepli Edizioni. 1907/1912/1919/1929/1936
- Pascal T. “Pagine sparse di Avicoltura”- Battiato F. Editore, Catania. 1925
- Relazioni I° Convegno Nazionale Avicoltura Rurale,M. Marani, Importanza dell’allevamento avicolo rurale in Romagna e criteri da seguire circa il suo miglioramento, Conf. Fascista dei Lavoratori dell’Agricolt., Littoria,1937
- A. Ghigi – “Per l’avicoltura italiana” – edizioni Zanichelli, Bologna – 1939
Territorio di produzione
Area romagnola con prevalenza nelle province di Forlì-Cesena.
Ricotta PAT Emilia Romagna
Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.