Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
La denominazione “Pomodoro Pelato di Napoli” è stata usata, già negli anni 50, per definire le bacche di pomodori, tradizionalmente riconducibili agli ecotipi San Marzano ma poi genericamente di forma allungata, sottoposti, rigorosamente interi, a spellatura per scottatura in acqua bollente e quindi posti, assieme a succo di pomodoro, in scatole di banda stagnata.
La zona di produzione della materia prima era tradizionalmente l’agro sarnese nocerino; successivamente il pomodoro da industria si è diffuso nella Terra di Lavoro (provincia di Caserta) e nella piana di Paestum; attualmente la maggiore quantità di prodotto lavorato è di origine pugliese. L’area di trasformazione invece fin dai primi del 900 è l’agro Sarnese Nocerino, ove a tutt’oggi si concentra la quasi totalità delle imprese che producono il pomodoro pelato.
L’agro sarnese nocerino ha sviluppato, in oltre un secolo, un vero e proprio distretto produttivo, che ben presto si è specializzato nella produzione di pomodoro pelato. La dicitura Pomodoro pelato di Napoli è documentata fin dai primi anni cinquanta da etichette utilizzate da diversi produttori dell’area su scatole spesso spedite oltre oceano.
Territorio di produzione
Agro Sarnese Nocerino; Provincie di Napoli e Salerno
Ricotta di fuscella di Sant’Anastasia PAT Campania
Albicocca del Vesuvio PAT
Cece di Valle Agricola PAT Campania
Ecotipo locale, con cece di piccole dimensioni, di colore nocciola molto chiaro, buccia (tegumento) sottile, di elevata digeribilità, con sapore caratteristico ed intenso, e caratteristiche organolettiche di pregio.
Diventa anche tu ViVi Greeners Conosci il Pomodoro pelato di Napoli prodotto Campano?
Aiutaci nel nostro progetto, se hai curiosità, immagini o vuoi aggiungere una descrizione del prodotto. SCRIVICI