Porchetta PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

porcheta

La porchetta ha la caratteristica morfologia del maiale con forma cilindrica, crosta esterna di colore scuro tipo terracotta e molto croccante. Una porchetta deve risultare, oltre che croccante, anche molto saporita e speziata. Solitamente viene servita a temperatura ambiente e tagliata a fette ampie. Materia prima: maiale di circa 150 Kg di peso vivo, sale, pepe, aglio e finocchio selvatico.

Il maiale macellato viene disossato (lasciando le coste e le vertebre per conferirgli più sapore), condito con sale, pepe, aglio e finocchio selvatico fresco o essiccato (in questo caso si fa bollire prima dell’utilizzo) e lasciato insaporire per circa 6-7 ore. Quindi si lega con spago attorno allo spiedo e si mette in forno, preferibilmente a legna, alla temperatura di circa 240° C, per circa 8 ore, posizionando sotto lo spiedo un padellone con acqua per la raccolta dei grassi. A metà cottura si mettono nel padellone la testa, le zampe, la coda ed i budelli del maiale. A fine cottura si lascia raffreddare a temperatura ambiente in “matre” con
griglia per la sgocciolatura. Successivamente si trasferisce in altre “matre” e si destina alla vendita. Si degusta tagliata in fette dello spessore di circa mezzo centimetro preferibilmente calde, anche se risulta difficile la sezione, o a temperatura ambiente (posta a raffreddare a temperatura inferiore ai 4° C, perde gran parte del sapore tipico e dell’aroma).

Tradizionalità

Riferimenti bibliografici:

  • Pozzetto G. “La Cucina del Montefeltro”, Franco Muzzio, Ed. Padova, 1998.
  • Ricerche effettuate direttamente sul luogo di produzione comprovano che le metodiche di lavorazione sono state tramandate da generazione in generazione.

Territorio di produzione – Rimini e provincia

Ricotta PAT Emilia Romagna

Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.

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Miele di tiglio PAT Emilia Romagna

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