Porro

Porro ortaggio

Il porro (Allium porrum) è una pianta orticola della famiglia delle lilliacee, molto interessante da coltivare per via dei suoi numerosi utilizzi in cucina e perché si raccoglie quasi tutto l’anno ed è quindi perfetto come ortaggio invernale, resiste bene al gelo in un periodo in cui l’orto resta spesso vuoto.

La parentela del porro con aglio e soprattutto cipolla la si intuisce subito dal gusto marcato, ideale per aromatizzare molte ricette.

A livello di parassiti e malattie non è molto complicato da gestire, bisogna soprattutto fare attenzione alla mosca del porro e preparare il terreno perché non vi siano ristagni idrici che possono provocare malattie alla pianta.

Semina e trapianto

Prima della semina: la lavorazione del terreno

Prima di seminare o trapiantare i porri nell’orto è opportuno lavorare la terra, si deve vangare bene, andando in profondità e creando un suolo soffice e drenante. Al momento della vangatura è buona norma incorporare del concime organico (humus, compost maturo o letame maturo), che ammendi e fornisca nutrimento alla pianta di porro durante la sua crescita.

Il porro si semina da fine inverno, si può fare una semina scalare, all’inizio utilizzando semenzaio a letto caldo, effettuando diversi trapianti, a partire da fine aprile. Vi sono diverse varietà, per cui si possono scegliere sia porri estivi che porri invernali. Il seme germina in una decina di giorni, si può trapiantare dopo un mese. Le piantine si trapiantano a radice nuda quando sono alte circa 10-15 cm, al trapianto deve seguire irrigazione abbondante.

La semina del porro può avvenire da febbraio a giugno, appena passato il gelo invernale si può quindi procedere con il semenzaio di questo ortaggio. Ci sono porri estivi che si seminano a inizio primavera e varietà invernali più resistenti al freddo che possono essere piantate fino a giugno. Una volta effettuata la semina il porro è una pianta abbastanza lenta a germinare, possiamo aspettarci di vedere nascere le piantine dopo due settimane, a volte anche tre.

Semina del porro e fase lunare

Volendo seguire il calendario lunare il porro si semina con luna calante, per cui nei giorni successivi alla luna piena, prima che si arrivi a luna nuova. La semina in luna crescente avrebbe l’effetto di favorire la montata a seme del porro, che chi coltiva vuole in genere evitare.

Sesto di impianto e ciclo colturale

Sesto di impianto. Le file devono essere distanti almeno 40 cm, per consentire la rincalzatura, mentre tra una pianta e l’altra servono 10.15 cm di distanza. Se il porro si trapianta collocandolo in un foro abbastanza profondo (in modo che la pioggia porti terra nel buco ed effettui un naturale rincalzo, si può anche non rincalzarlo e piantarlo a distanze minori (25 cm tra le file).

Periodo di coltivazione e raccolta. Il porro può restare nell’orto fino a che non monta a seme, si tratta di un’orticola biennale che va in seme a maggio dell’anno successivo a quello di semina. Ha un ciclo colturale lungo, impegna l’orto per 4 mesi dal trapianto.

I più diffusi sono i porri invernali, perché resistono in condizioni in cui non molti ortaggi riescono a stare, per cui consentono di avere una coltivazione durante i mesi in cui l’orto è meno affollato. Ci sono porri estivi che si seminano a inizio anno, prima della primavera, per coglierli a inizio estate (giugno), i porri autunnali, che si coltivano da marzo (semina) a settembre (raccolta).

Tempistiche per il raccolto

Se vuoi sapere le tempistiche possiamo dirti che generalmente la pianta di porri impiega 150 – 180 giorni dalla semina al momento migliore per la raccolta, se invece fai il trapianto della piantina calcola circa 4 mesi dal trapianto. Ovviamente il tipo di porro, il clima e tanti altri fattori possono far variare questi numeri, che devi tener conto solo a livello indicativo.Inoltre i porri possono essere raccolti anche prima del tempo (ovviamente conviene aspettare che si ingrossino per avere un fusto migliore), se li si prende giovani saranno più piccoli ma ugualmente gustosi e anzi belli teneri. Se al contrario li si lascia troppo nell’orto, essendo una pianta biennale, rischiano poi di andare a seme.

Coltivare il porro nell’orto bio

Rincalzo. Il rincalzo è necessario e serve per avere una parte bianca ben sviluppata, essendo quella migliore per il consumo. I porri si rincalzano a un mese dal trapianto, un secondo rincalzo per un maggiore imbianchimento si può effettuare un mese prima di raccogliere la nostra verdura.

Consociazioni e rotazioni. Famosa la consociazione tra porro e cipolla per rispettiva protezione dagli insetti, ma può stare anche con cavoli, lattuga e cipolle, si sconsiglia invece la vicinanza con leguminose quali piselli e fagioli. Il porro può succedere ottimamente a patate novelle e piselli.

Insetti dannosi

Si tratta di nemici comuni alle piante della famiglia delle liliacee, un nemico fastidioso in particolare è la mosca della cipolla, si può combattere con il bacillus thuringiensis oppure può essere tenuta lontana con la consociazione tra porro e carote.

Un grosso problema che possono avere i porri è la mosca minatrice del porro, che depone le sue uova all’interno della pianta lasciando poi che le larve la divorino, si può prevenire coprendo la coltivazione di porri tra metà settembre e ottobre.APPROFONDIMENTO: TUTTI GLI INSETTI CHE ATTACCANO I PORRI

Le malattie del porro

Il porro può essere danneggiato anche dalla peronospora. In caso di infezione è possibile tagliare i porri alla base, lasciando un dito, la pianta ricresce in due mesi, resta solo un po’ meno sviluppata. La parte tagliata deve essere distrutta e non usata per il compost, per non diffondere le spore.

Fonte @ORTODACOLTIVARE.IT

RICETTE CON IL PORRO

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